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Il bilancio personale del tecnico nelle stracittadine è in attivo. Ma non sono state tutte rose e fiori. A Roma proprio i derby hanno giocato un ruolo importante nella rottura con Totti. E alla fine non salvarono Lucio
Spalletti e i derby. Roma, Milano, ora Torino: una serie-tv che non finisce, ad ogni episodio una sorpresa, un ricordo, una scintilla. Derby della Capitale, della Madonnina e della Mole. Non ha giocato quello della Lanterna (nel 1998-99 guidava la Sampdoria, ma il Genoa era in B), non si può considerare derby cittadino quello - da allenatore dell’Empoli - contro la Fiorentina (in ogni caso, nella stagione 1997-98 è imbattuto: clamorosa vittoria all’andata a Firenze, gol di Tonetto e dell'attuale collaboratore tecnico Martusciello, pareggio 1-1 al ritorno al Castellani), ma dal passato riemerge invece il derby di San Pietroburgo, nel luglio 2010, all’inizio della sua avventura con lo Zenit: una sfida di coppa vinta contro la Dinamo San Pietroburgo (per gli appassionati: doppietta decisiva di Alessandro Rosina, il trequartista mignon dal sinistro fatato ex Torino). Spalletti e i derby, dunque: una lunga storia di amori e di umori, quasi sempre da vincitore.











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