Renault: "L’elettrico ha già tecnologia e personalità, servono gli incentivi"

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Debutta in Italia la sportivissima Renault 5 Turbo 3E da 555 Cv, ma il nuovo numero uno del marchio francese in Italia Sébastien Guigues parla al grande pubblico. "Anche noi abbiamo a cuore l’ambiente, ma finora abbiamo avuto condizioni meno favorevoli di altri per dimostrarlo"

Gianluigi Giannetti

20 luglio - 18:49 - MILANO

L’auto elettrica non per tutti, ma che diventa l’occasione per guardare alla mobilità del grande pubblico. Il debutto in Italia della nuova Renault 5 Turbo 3E è anche l’incontro con l’azienda che ha voluto questa sportiva a batteria da 155 mila euro come la nota più alta di una storia iniziata nel 2021, con la R5 Prototype, quel concept che sarebbe poi diventato nel 2024 il modello di serie 5 E-Tech Electric. Qui si ritorna alle Renault 5 Turbo e Turbo 2 prodotte tra il 1980 e il 1986 in tirature limitatissime con 160 Cv di potenza, pronte al salto fino a 370 Cv nelle elaborazioni più estreme destinate ai campionati rally. C’era come c’è oggi l’idea dell’estremo nei passaruota in taglia maxi, tanto che la larghezza arriva a 203 cm in dimensioni che restano da citycar, pur se nelle tinte forti della rabbia. Renault 5 Turbo 3 guadagna 16 cm di lunghezza rispetto alla 5 E-Tech Electric, fino a quota 408 cm, ma soprattutto aggiunge una E alla sigla perché inguaribilmente elettrica. I due motori sono posizionati direttamente nelle ruote posteriori da 20" e possono essere gestiti separatamente, tanto da garantire un controllo millimetrico sulla trazione, agilità e una naturale tendenza alla derapata controllata. La potenza complessiva arriva a 555 Cv, l’accelerazione da 0 a 100 km/h vale meno di 3,5 secondi e la velocità massima può raggiungere i 270 km/h nell’impiego in pista, dove torna estremamente utile l’accuratezza della carrozzeria in carbonio e quindi del peso ridotto a circa 1.450 kg. Il messaggio tecnologico per tutti sta però nella capacità di ricaricare le batterie da 70 kWh alla potenza massima di 350 kW in corrente continua, passando cioè in 15 minuti dal 15 all'80%.

Il primo incontro

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Renault 5 Turbo 3E ha il senso dell’auto elettrica clamorosamente non per tutti, ma che poi proietta identità e carattere su quel che un costruttore automobilistico vende ovunque. "Io ho molto rispetto per i marchi cinesi, ma gli outsider sono loro, mettono in difficoltà chi non è pronto a competere". Sébastien Guigues è dal primo luglio il numero uno del gruppo e del marchio Renault nel nostro Paese. Prende il posto di un manager amato e di successo come Raffaele Fusilli. Al suo primo incontro con la stampa italiana si presenta mettendo parecchio carattere nel sorriso. Viene dalla Spagna, altro Paese che come il nostro non può essere certo considerato la locomotiva dell’auto elettrica nel continente, e che condivide identiche certezze e incertezze. "Noi le auto elettriche le fabbrichiamo in Europa. il mercato deve rimanere aperto, con le stesse regole per tutti. Però se l’unico argomento è il prezzo, chi arriva può resistere al massimo tre anni".

L’elettrica è solo un prodotto di lusso? 
"Anche il sud dell’Europa, Spagna e Italia, un giorno saranno elettriche. La domanda è quando. Servono auto belle e un esempio sono la Renault 5 e la Renault 4, ma devono anche essere accessibili, perché noi non elettrificheremo il mercato con modelli da 100 mila euro. Ne servono con un prezzo a partire da 25 mila o ancora meno. Nel 2026 noi avremo anche nuova Twingo, siamo prontissimi".

Cosa serve per partire davvero? 
"L’elettrica in Europa non è un mercato piccolo, a patto che si investa in modo sistematico anche nella rete di punti di ricarica e poi si guardi ad un programma di incentivi ben definito, costante nel tempo e a cui il pubblico più accedere in modo semplice. Aspettiamo gli incentivi italiani previsti a settembre, ed è importantissimo che arrivino senza farci aspettare ancora molto. Il punto è che noi abbiamo a cuore l’ambiente come il resto d’Europa, ma abbiamo avuto finora condizioni meno favorevoli per dimostrarlo".

Nel frattempo c’è l’ibrido? 
"Abbiamo lavorato per anni sulla tecnologia del full hybrid e ci siamo fatti apprezzare. Abbiamo portato questa soluzione su tutta la gamma, dai Suv alle citycar, tanto che avremo presto altre novità (nuova Clio attesa per settembre, ndr). Dobbiamo e possiamo ancora migliorarci. Per tanti Paesi in Europa l’ibrido rappresenta l’offerta più veloce e mirata, al giorno d’oggi. Per Renault significa estendere e anticipare l’idea di elettrificazione, non andare in contraddizione. L’ibrido ha una clientela ben diversa rispetto all’elettrico, e questo vale a livello generale. Piuttosto, è chi non ha l’ibrido ad essere in difficoltà".

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