Referendum al via tra polemiche per l'appello al voto

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 Il silenzio elettorale, previsto dalla legge il giorno prima delle urne, non riesce a frenare la violazione da entrambe gli schieramenti, con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio che, per primo, esterna la propria intenzione di astenersi sui cinque referendum, seguito dai leader del centrosinistra che, dal palco di Piazza San Giovanni a favore della Palestina, esortano la folla ad andare a votare.
   

La parola passa ora ai 51.303.216 elettori, di cui 5.302.299 all'estero. E toccherà a loro decidere il da farsi.
    Ad aprire il fronte delle polemiche è la capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Toscana, Elena Meini, che critica l'invito a recarsi alle urne che sarebbe stato fatto durante il notiziario meteo sul canale istituzionale YouTube del Lamma, consorzio pubblico partecipato dalla Regione Toscana.
    Ipotizzando che si sia trattato di "un abuso". Ma dopo pochi minuti arriva dal centrodestra la dichiarazione del ministro Guardasigilli Carlo Nordio: "Non andrò a votare. E' un diritto costituzionale che non esprime un disinteresse verso l'istituzione, ma, al contrario, esprime un'intenzione politica molto netta di evitare che queste leggi vengano cambiate", dice a margine di un'iniziativa a Venezia.

A Roma, intanto, Pierluigi Bersani, sfilando al corteo pro Gaza, indossa un cappellino rosso con la scritta: "Referendum, io voto SI". L'immagine finisce in Tv nelle interviste e nei selfie sui social, scatenando, tra gli altri, l'ira di Nicola Procaccini (FdI): "Bersani che si fa intervistare al corteo per Gaza agghindato col cappello che invita a votare 'Sì' ai referendum di domani, è una schifezza morale e legale". "'Sono un semplice cittadino - replica Bersani - c'era il sole, mi hanno allungato un cappellino e l'ho preso. Se veniva Procaccini e mi dava un Borsalino, mettevo quello". Per altro anche Goffredo Bettini, sui social esorta tutti a recarsi alle urne. Ma ci pensano i leader del centrosinistra a violare formalmente il silenzio, scatenando le polemiche del centrodestra: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, al termine dei loro interventi da palco di piazza San Giovanni, gridano in coro: "Ci eravamo dimenticati... Andiamo tutti a votare 8 e 9 giugno!".
   

"Come avevamo ampiamente sospettato - tuona il capogruppo di FdI in Senato Lucio Malan -la manifestazione della sinistra su Gaza era uno strumento per fare campagna sui referendum nel giorno di pausa e di riflessione prima del voto". Il suo collega alla Camera, Galeazzo Bignami dice che "è vergognoso usare la tragedia di Gaza per fare un appello al voto". E di "vergognosa violazione" parla anche Maurizio Gasparri, capogruppo di FI in Senato: "Questo appello illegale li qualifica come degli autentici bari", aggiunge.
    Una polemica, per motivi diversi, si registra nel mondo cattolico. La rivista di Pax Christi, Mosaico di Pace, critica, infatti, la Cei: "Il tema del voto referendario, con i quesiti relativi, è stato pressoché glissato dagli ambienti ecclesiastici. Il messaggio che sembra passare è che alla Chiesa non importano granché le condizioni e i diritti dei lavoratori. Quasi che questi non fossero temi eticamente sensibili". 
   

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