Ragazzoni, sulle onde gravitazionali ancora moltissimo da scoprire VIDEO

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La scoperta delle onde gravitazionali compie 10 anni e, nonostante i grandi progressi fatti in questo periodo, quella che si vede è appena la punta dell'iceberg, così come per i pianeti esterni al Sistema Solare: per il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica Roberto Ragazzoni c'è ancora moltissimo da scoprire. Lo ha detto nella nella conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli organizzata dal ministero degli Esteri a Napoli e che l'Inaf ha ospitato nell'osservatorio di Capodimonte.

Nel campo delle onde gravitazionali "c'è moltissimo ancora da fare". L'Einstein Telescope che l'Italia si è candidata a ospitare "è una delle facility per riuscire a osservare con maggiore profondità e sensibilità queste sorgenti". Grazie a quella scoperta di dieci anni fa e poi all'arrivo dell'astronomia multimessaggera, che utilizza cioè differenti messaggeri cosmici, "guardiamo l'universo in modo differente". La scommessa è catturare collisioni cosmiche che si manifestano all'improvviso e per questo "si monitora il cielo con l'astronomia nei raggi gamma, nell'ottico e nelle onde radio". Per questo, ha aggiunto, l'Inaf sta costruendo dei telescopi Cherenkov nelle isole Canarie e partecipa al progetto internazionale Square Kilometer Array, che prevede un chilometro quadrato di antenne tra Sudafrica e Australia.

Ma negli ultimi 10-20 anni è cambiato anche lo studio dei pianeti esterni al Sistema Solare. "L'Europa sta per lanciare Plato, il telescopio spaziale per andare a cercare esopianeti di tipo terrestre". Sarebbe necessario costruire telescopi che guardino contemporaneamente tutto il cielo e questo "richiederebbe una raccolta di dati enorme". Per Ragazzoni "non è più possibile che un singolo un astronomo possa nel suo ufficio, per quanto abbia a disposizione un computer molto potente, vedere gli oggetti: deve affidarsi a delle macchine, per esempio all'intelligenza artificiale".

Video Ragazzoni: 'Sulle onde gravitazionali ancora moltissimo da scoprire'

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