Considerando il valore economico,
con 65 miliardi di euro di fatturato nel 2024, la chimica è la
quinta industria del Paese e il terzo produttore europeo. Conta
più di 2.800 imprese, di cui il 70% piccole e medie imprese. E'
quanto emerso nel corso dell'assemblea di Federchimica.
La chimica è presente nel 95% dei manufatti e ha un effetto
pervasivo e moltiplicatore su tutta l'economia: ogni 100 euro di
valore aggiunto nella chimica ne attivano ulteriori 232 lungo
tutte le filiere. Nel contesto attuale, caratterizzato da
incertezza, tensioni geopolitiche, scarsa competitività e
debolezza generale della domanda industriale, per il settore
chimico si prospetta il quarto anno consecutivo di calo di
produzione: -1,5% per il 2025.
La chimica, secondo i dati forniti nel corso dell'assemblea
di Federchimica, è fondamentale per la transizione ambientale:
ha abbattuto negli ultimi trent'anni il 70% delle emissioni
dirette di gas serra e dimezzato i consumi energetici. Il
riciclo è diventato inoltre la prima modalità di smaltimento dei
rifiuti prodotti, toccando la metà del totale e facendo
dell'Italia un riferimento internazionale. Il settore impiega
oltre 113.000 addetti altamente qualificati: i laureati sono il
27%, il doppio rispetto alla media del manifatturiero.
La chimica è un "vero e proprio motore di sviluppo per il
benessere collettivo e la crescita del Paese", afferma Francesco
Buzzella, presidente di Federchimica nel corso dell'assemblea
dell'associazione. "Per tutelarne la competitività - ha chiarito
Buzzella nella sua relazione - serve intervenire su costo
dell'energia, transizione ambientale e semplificazione,
condizioni necessarie per evitare il rischio di una
desertificazione industriale".
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3 ore fa
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