Per Tadej è la seconda vittoria in Belgio. Secondo Pedersen, terzo Van der Poel
6 aprile 2025 (modifica alle 16:29) - MILANO
E sono otto. Otto classiche Monumento, nessuno ne ha vinte di più tra i corridori in attività. Ma Tadej ci mette vicino anche il Giro d’Italia e quattro Tour de France, a 26 anni: ormai l’unico riferimento, per lui, è sempre e soltanto Eddy Merckx. Tadej Pogacar trionfa il 109° Giro delle Fiandre in maglia di campione del mondo come hanno fatto soltanto in sette dal 2013, gli ultimi sono Peter Sagan nel 2016 e Van der Poel nel 2024. Un capolavoro nella terra del ciclismo. Lo sloveno della Uae Emirates è il gigante della “Ronde”, che torna suo dopo due anni. Ma se nel 2023 attaccò sull’ultimo Muro, il Paterberg, oggi invece gli sono serviti otto attacchi, l’ultimo sul Vecchio Kwaremont, il Muro più lungo e iconico della Ronde. Diciotto chilometri di fuga per entrare sempre più nella leggenda. Ha vinto di forza, faccia a faccia, il duello con Van der Poel, che l’aveva battuto due settimane fa alla Sanremo.
che numeri!
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È la sua vittoria numero 93 in carriera, nel 2025 si era già imposto nell’Uae Tour e nella Strade Bianche, e quell’amarissimo terzo posto alla Sanremo. Sul traguardo di Oudenaarde, Pogacar trionfa con 1’ su Mads Pedersen, Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert e Jesper Stuyven; ottavo Pippo Ganna a 2’18” vince la volata del gruppo, undicesimo Davide Ballerini. Adesso, domenica prossima, Pogacar si presenta davanti alla sfida più difficile della sua carriera: la Parigi-Roubaix.
senza paura
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Lo sloveno non ha paura e debutta nell’Inferno del Nord, nella Regina del pavé che ha già provato due volte, compresa la terribile Foresta di Arenberg, e prova a raggiungere Bernard Hinault, l’ultimo vincitore di Tour de France ad alzare le braccia nel velodromo: ma era il 1981! A 26 anni lo sloveno ha riscritto gli albi d’oro del ciclismo, stagione dopo stagione, corsa dopo corsa: ha rifatto la doppietta Giro d’Italia-Tour de France nel 2024, 26 anni dopo Marco Pantani, quella che sembrava una sfida impossibile, che aveva respinto anche Contador, Froome e Nibali. Ha centrato due Fiandre (2023 e 2025) e due Liegi-Bastogne-Liegi (2021 e 2024), più quattro Giri di Lombardia consecutivi dal 2021 al 2024 come soltanto Fausto Coppi.
Spettacolo
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L’attacco decisivo di Pogacar dura 4’05”, il tempo che gli serve per spianare il pavé al 12% del Vecchio Kwaremont dopo 250 km di gara. Perché rischiava troppo ad attaccare sul Paterberg, più corto e più favorevole per Van der Poel. E così, sul Vecchio Kwaremont, dopo un’accelerazione di Van Aert, a 18 km Pogi se ne va, Van der Poel cede uno, cinque metri, e il campione del mondo saluta tutti. “Ci vediamo dopo l’arrivo”, sembra dire Pogacar. Van der Poel si arrende, lui che era caduto a 126 km dall’arrivo e si era salvato non lo sa neppure lui. Passa in vetta con 12” su Van Aert, Van der Poel e Stuyven, ma nessuno può andarlo a prendere. Il vantaggio sale, sul Paterberg ha 25” su Pedersen, Van der Poel, Van Aert e Stuyven, e da quel momento sono 13 km di passerella trionfale nella nazione cuore del ciclismo. E’ lo spettacolo più bello, quello che, in una giornata di sole primaverile, tutto il Belgio voleva vedere: un milione di persone sulle strade, 50mila soltanto sul Vecchio Kwaremont, il Muro più iconico. Cuore di quel circuito della morte con Koppenberg e Paterberg (da fare due volte) che ha trasformato il Fiandre nella corsa business per eccellenza. Gli organizzatori hanno avuto il coraggio, una decina di anni fa, di cancellare il mitico Muur di Geraardsbergen (Grammont in francese) per costruire un anello di 54 km che potesse diventare attraente per gli sponsor e i Vip. Ci sono riusciti. Ganna si spegne a 44 km dall’arrivo sul Koppenberg, sotto l’accelerazione di Pogacar che mette fine alla fuga dell’azzurro con Trentin, Benoot e Kung. Tornava al Fiandre dopo sei anni e la sua esperienza, nella grande classica di primavera che meno gli si addice, è sicuramente positiva e importante. Adesso lo aspetta domenica il pavé della Roubaix, sicuramente più favorevole per la sua potenza.
Il gran finale
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Brividi per Van der Poel, coinvolto in una caduta a 126 km dall’arrivo. Finiscono a terra in una decina, si ritira Degenkolb, e l’olandese si salva non si sa come: neppure un graffio. Perde 55”, il gruppo si rialza per attendere che Van der Poel si rimetta in sella, e a 120 km dal traguardo rientra in gruppo. Pogacar si muove per la prima volta sul Vecchio Kwaremont a 56 km dall’arrivo. Un’accelerazione violentissima alla quale risponde subito Van Aert e Jorgenson, poi Pedersen, mentre Van der Poel era un po’ indietro e fa uno slalom incredibile in salita, proprio davanti al tendone bianco dei Vip che pagano almeno 600 euro per vivere a pochi metri questo spettacolo. Il campione del mondo riparte un’altra volta, e poi una terza volta ancora quasi in cima. Intanto sul Kwaremont è proprio Ganna a passare per primo, il gruppo dei 5 con Pogacar, Van der Poel, Van Aert, Jorgenson e Pedersen è a 26”. Pogacar vola sul Kwaremont in 3’56”, Ganna in 4’19”.
Paterberg a – 51 km
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Pogacar e Van der Poel si ritrovano negli ultimi 50 km senza compagni di squadra, mentre Van Aert ha con sé Jorgenson e Benoot in fuga, e Pedersen ha all’attacco Houle ed è accompagnato da Stuyven. Ecco perché VdP va a parlare con Pogacar come per dirgli: attacchiamo a vicenda. Così Van der Poel fa il forcing e gli resiste solo Pogacar, fanno fatica Pedersen e Van Aert. A 50 km restano loro due, poi rientrano Pedersen e Stuyven, più Van Aert e Jorgenson. Gruppo di Ganna in testa con 31”. A 47 km, Ganna ha 32” sul gruppo Pogacar.
Koppenberg a – 45 km
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Qui anche Merckx ha messo piede a terra, qui è partito Van der Poel nel 2024. Ancora Pogacar, accelera e resta con Van der Poel e Pedersen, Ganna ripreso sul Muro a 44 km dall’arrivo. In testa restano Kung, Ballerini e Benoot, a 15” Pogacar, VdP, Ganna e Trentin, più dietro Pedersen.
Taaienberg a – 37 km:
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ncora Pogacar, risponde Van der Poel e poi Pedersen: tre campioni del mondo in testa al Fiandre, Van Aert si arrende, non risponde, così come Jorgenson. A questo punto è tutto più semplice, i tre più forti in testa, si giocano loro la corsa. Tre campioni del mondo: il danese Mads Pedersen (Lidl Trek), iridato a Harrogate nel 2019; l’olandese Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck), oro a Glasgow 2023; lo sloveno Tadej Pogacar (Uae Emirates) che si è vestito in maglia arcobaleno con la fuga di 100 km a Zurigo 2024.
Kruisberg/Hotond – 29 km
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Ancora un’accelerazione di Pogacar sul Kruisberg/Hotond a 29 km dall’arrivo, Pedersen cede. Pogacar e Van der Poel in testa, alle loro spalle Pedersen, Van Aert e Stuyven. Il loro rallentamento consente a Stuyven, Pedersen e Van Aert di rientrare proprio alla base del Vecchio Kwaremont a 20 km dall’arrivo. Cinque campioni che hanno vinto tutto.
Italia c’è
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Abbiamo vinto 11 volte il Giro delle Fiandre da Magni 1949 a Bettiol 2019, e anche oggi l’Italia è stata protagonista. Prima Alessandro Romele, 21 anni, neoprofessionista bresciano della Xds Astana, che parte nella fuga del mattino e si toglie la soddisfazione di passare per primo in cima al Vecchio Kwaremont, km 128 di gara, il Muro più iconico del Fiandre; quindi Davide Ballerini, il comasco suo compagno di squadra, che parte a 108 km dall’arrivo con Benoot, Kung; poi Matteo Trentin, anima della Tudor di Cancellara, e soprattutto Pippo Ganna. L’olimpionico della pista accelera proprio su questa azione e a 80 km dall’arrivo è in fuga con un gruppo che comprende appunto Trentin, Ballerini, Kung e Benoot. Vantaggio massimo 1’20”, che scende a 1’ all’attacco del secondo passaggio sul Kwaremont, km 214 di corsa, all’inizio del circuito della morte con Koppenberg e due volte il Paterberg. Ganna si spegne sul Koppenberg a 44 km dall’arrivo, sotto l’accelerazione di Pogacar.
Domenica Roubaix
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La campagna del Nord prosegue domenica 13 aprile con la Regina delle Classiche: è la Parigi-Roubaix numero 122, da Compiegne al velodromo di Roubaix, 259 km e 30 settori di pavé. La Roubaix è nata nel 1896, come la Gazzetta dello Sport e le Olimpiadi moderne: ultima vittoria italiana con Sonny Colbrelli nel 2021. Pogacar debutterà sul pavé più famoso del mondo e l’aspetteranno Van der Poel, vincitore nel 2023 e 2024, e Filippo Ganna, che questa corsa l’ha vinta da Under 23 nel 2016 e adesso si presenta con grandi ambizioni al via.
La Gazzetta dello Sport
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