Una pioggia di satelliti Starlink sta
attraversando l'atmosfera terrestre: nel solo mese di gennaio
sono rientrati 120 satelliti giunti ormai alla fine della loro
vita operativa, con un ritmo di circa 4 al giorno. E questo è
solo l'inizio: a partire dal 2018, SpaceX ha posizionato in
orbita terrestre più di 7mila satelliti per l'Internet globale,
che man mano precipiteranno verso la Terra per essere
rimpiazzati da quelli di nuova generazione.
I dispositivi bruciano e si disintegrano completamente prima
di toccare il suolo, ma così facendo rilasciano polveri di
metalli inquinanti nell'atmosfera, come l'ossido di alluminio
che corrode lo strato di ozono. Per questo motivo, gli
astrofisici stanno portando all'attenzione il rischio che
rientri così massicci possano alterare l'atmosfera terrestre,
anche perché la scomparsa di un solo satellite Starlink di prima
generazione produce circa 30 chilogrammi di ossido di alluminio.
"Più di 500 dei 4.700 Starlink di prima generazione sono ora
rientrati", afferma Jonathan McDowell, ricercatore al Centro per
l'Astrofisica di Harvard, sul sito Spaceweather.com: "Ma
l'attuale tasso di rientri giornalieri non ha precedenti". Per
fare un confronto, in tutto il 2024 sono bruciati nell'atmosfera
solo 33 Starlink, secondo i dati raccolti dal sito
planet4589.org gestito proprio da McDowell.
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