Negli ultimi mesi, la Stazione Spaziale Internazionale è al centro di un dibattito crescente: le perdite d'aria rilevate in uno dei moduli russi stanno suscitando preoccupazioni sempre maggiori, soprattutto tra i funzionari della NASA. Il problema, noto dal 2019, non è mai stato chiaramente divulgato al grande pubblico. Ora emerge che NASA e Roscosmos, l'agenzia spaziale russa, non concordano sulla gravità della situazione.
C'è il rischio di un "guasto catastrofico" sulla Stazione spaziale?
Secondo la NASA, la fuga d'aria, se non affrontata adeguatamente, potrebbe portare a un "guasto catastrofico". "Le crepe e perdite d'aria nel tunnel di trasferimento del modulo di servizio rappresentano un rischio elevato per la sicurezza", si legge in un rapporto pubblicato a settembre dall'Office of the Inspector General della NASA. Il documento evidenzia che il tasso di perdite ha raggiunto livelli record nel 2023.
Cautele. Per precauzione, gli astronauti (tra i quali, al momento, ricordiamo sono anche i due astronauti che rimasti "bloccati" a causa di problemi alla navicella Starliner con cui erano arrivati) mantengono il segmento interessato sigillato, tranne quando è necessario accedere al carico delle navicelle attraccate. Le crepe sono così piccole da non essere individuabili dagli strumenti a bordo, rendendo difficile una valutazione precisa. La NASA teme che il quadro sia più complesso del previsto, coinvolgendo fattori come stress meccanico, esposizione ambientale e possibili difetti nei materiali.
Per i russi la situazione sulla ISS è sotto controllo
Roscosmos, invece, minimizza il problema, sostenendo che le vibrazioni meccaniche legate ai sistemi energetici del modulo siano la causa principale e che la situazione sia sotto controllo. Tuttavia, questa posizione non soddisfa i funzionari americani, che spingono per un'indagine condotta da esperti indipendenti. «I russi ritengono sicuro continuare le operazioni, ma non possono dimostrarlo in modo soddisfacente», ha dichiarato Bob Cabana, presidente del comitato consultivo della ISS, durante un recente incontro.
Nonostante il disaccordo, la collaborazione tra le agenzie continua. «Abbiamo un rapporto molto aperto e trasparente con i nostri colleghi russi», ha confermato l'astronauta Michael Barratt, recentemente rientrato dalla ISS dopo una missione di 232 giorni.
Intanto vengono adottate precauzioni per garantire la sicurezza
Nel frattempo vengono adottate misure precauzionali per garantire la sicurezza dell'equipaggio. Gli astronauti sono addestrati a lasciare rapidamente la ISS in caso di emergenza. Per facilitare eventuali evacuazioni, la NASA sta installando un "sedile extra" sulla navicella SpaceX Crew Dragon, in grado di ospitare un membro aggiuntivo in caso di abbandono rapido della stazione spaziale.
Mentre la situazione rimane sotto stretta osservazione, l'incertezza sulle cause delle perdite e la loro potenziale evoluzione rappresentano un nodo critico.
Il futuro della Stazione Spaziale Internazionale (che comunque dovrebbe andare... in pensione nel 2031) dipenderà dalla capacità delle due agenzie di trovare un approccio condiviso per affrontare il problema.