Ogni anno, solo in Italia, ben 2.500 casi che è possibile prevenire con un semplice accorgimento
Giacomo Martiradonna
17 settembre - 16:35 - MILANO
I disturbi dello spettro feto-alcolico costituiscono la principale causa di disabilità intellettiva nei bambini dei Paesi più sviluppati del mondo. Si tratta di un insieme di condizioni che deriva dall'esposizione del feto all'alcol durante la gestazione. Le manifestazioni cliniche possono comprendere alterazioni dei tratti somatici, microcefalia, ritardo della crescita e un deficit nello sviluppo neuropsicomotorio. Secondo i dati più recenti, ogni anno nascono nel mondo circa 120.000 bambini destinati a sviluppare queste patologie; di questi, quasi 2.500 casi solo in Italia. L'incidenza della sindrome feto-alcolica varia tra 0,5 e 3 casi ogni mille nati vivi, ma si stima che l'intero spettro dei disturbi interessi circa l'1% della popolazione mondiale.
disturbi feto-alcolici, malattia prevenibile
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Così come accade per altre malattie croniche legate allo stile di vita, dai disturbi cardiovascolari al diabete di tipo 2, anche i disturbi feto-alcolici sono strettamente collegati a comportamenti del tutto sotto il controllo delle persone. La causa esclusiva di queste patologie, infatti, è il consumo di alcol in gravidanza. In altre parole, per proteggere la salute del bambino, basta astenersi dall'alcol, in qualunque forma e quantità. Perché come ampiamente provato, non esiste una dose sicura.
Consumo di alcol in donne in età fertile e gestanti
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La solidità delle prove scientifiche è schiacciante, eppure il consumo di alcol in gravidanza continua a essere un'abitudine diffusa. Secondo gli esperti, molte donne sono ancora convinte che un bicchiere di vino, birra o addirittura una lacrima di superalcolici non comporti rischi significativi per il feto. La ricerca tuttavia dimostra inequivocabilmente il contrario: l'unica soglia sicura è zero.
Un'indagine condotta nel 2020 ha rilevato che il 66% delle donne in età fertile aveva assunto alcol, con un incremento del binge drinking tra i più giovani. La mancanza di pianificazione della gravidanza, tuttavia, espone involontariamente il feto all'alcol durante le prime settimane di gestazione. Dati più recenti del Sistema di sorveglianza bambini 0-2 anni hanno evidenziato che nel 2022 il consumo di alcol ha riguardato il 15% delle gestanti, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord. E durante l'allattamento, i tassi risultano ancora più alti, con picchi del 18% in Toscana ed Emilia-Romagna.
alcol in gravidanza e Monitoraggio
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Per comprendere meglio la portata del fenomeno, il Ministero della Salute ha rifinanziato un progetto biennale affidato all'Istituto Superiore di Sanità. Un'iniziativa volta a prevedere la raccolta e l'analisi di dati relativi al consumo di alcol in gravidanza, in particolar modo tra le 18-24enni. L'obiettivo è disporre di informazioni aggiornate sull’incidenza dei disturbi feto-alcolici per rafforzare le strategie di prevenzione e sensibilizzazione.