Cresciuto con Vieira e Pogba come idoli e osservando Yaya Touré, il figlio d'arte si è definitivamente preso la preso la maglia bianconera. Il tecnico e Locatelli lo esaltano
Giornalista
23 novembre 2024 (modifica alle 23:11) - MILANO
10 luglio: nei corridoi della Continassa Thiago Motta accoglie Lilian Thuram e il figlio Khephren. È il primo giorno del giovane centrocampista ex Nizza con la maglia bianconera e lui, visibilmente emozionato, osserva le sue due guide: quella che lo sarà dalla panchina e quella che ha avuto nella vita. "Hai tutto qui: ora sta a te giocartela", dice l'allora neotecnico juventino. "È proprio vero", replica il secondo erede dell'ex difensore, mani in tasca, sorriso abbozzato e un po' d'imbarazzo per l'inizio di un'avventura che può svoltargli la carriera.
thuram, quattro mesi per prendersi la juve
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23 novembre: quattro mesi più tardi, contro il Milan, alla quinta partita consecutiva da titolare tra campionato e Champions, dopo 10 duelli vinti su 14, 6 palle recuperate e la sensazione di una superiorità fisica in mezzo al campo, Khephren Thuram è eletto man of the match dalla Lega. Ma, soprattutto, sembra essersi scrollato di dosso tutti i timori reverenziali ed essersi preso definitivamente la maglia della squadra che fu di suo papà. La conferma arriva da Thiago Motta, spesso restio a parlare dei singoli dopo le partite ma che stavolta non gli risparmia elogi. "Se continua a crescere con questa velocità, con questa testa e con questa qualità, sia in fase possesso che di non possesso, sicuramente diventerà un giocatore molto molto importante" è l'investitura dell'allenatore per il ragazzo che porta il nome del faraone che costruì la seconda piramide di Giza. "Si è presentato dal primo giorno con un'umiltà incredibile, lavora sempre bene, ha un grande futuro davanti: credo che la Juve abbia preso un grande giocatore perché ha la mentalità giusta", aggiunge Manuel Locatelli, con il quale si divide le zolle del centrocampo bianconero.
khephren thuram, lo manda lilian
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Cresciuto con Vieira e Pogba come idoli e osservando Yaya Touré (come ha svelato in conferenza stampa), per chi lo vede tutti i giorni il segreto del suo successo, però, è merito soprattutto... di chi lo ha cresciuto. "Conosco bene l'educazione e i valori che ha e sono sicuro che avrà un percorso fantastico in carriera", si sbilancia Motta, che con papà Lilian ha condiviso l'ultima sua stagione (2006-07) con la maglia del Barcellona. "Bisogna fargli un applauso e bisogna fare i complimenti al padre - è ancora più netto Locatelli -. Io ho conosciuto anche Marcus: sono due ragazzi eccezionali, educatissimi, che parlano bene". Nel nome del padre (e nello stadio del fratello), il faraone Khephren, dopo 4 mesi, si è preso di forza l'eredità nella dinastia bianconera.