Una corretta gestione tra carico di lavoro e recupero è alla base di un allenamento efficiente. I rischi di un allenamento eccessivo
Giacomo Martiradonna
5 febbraio - 19:28 - MILANO
Quando si persegue un obiettivo di fitness, il confine tra allenamento efficace e sovraccarico è molto sottile. Atleti di alto livello sono quotidianamente esposti a richieste fisiche e mentali anche molto intense, che influiscono sulla salute e sulla fatica percepita. Per ottenere prestazioni ottimali, è indispensabile bilanciare allenamenti, competizioni e momenti di recupero, per gestire in modo efficace i fattori di stress interni ed esterni. Gli stress derivanti da allenamenti ad alta intensità e competizioni possono, infatti, portare a un accumulo di fatica che, se non viene gestito in modo corretto, finisce col compromettere il rendimento.
Overreaching, Sovraccarico a Breve Termine
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L’overreaching è un fenomeno temporaneo che si verifica quando l’accumulo di fatica porta a un calo delle prestazioni nel breve termine. A differenza dell’overtraining, l’overreaching è spesso utilizzato in modo programmato dai preparatori atletici per favorire la cosiddetta "supercompensazione", cioè un miglioramento delle capacità fisiche successivo a un periodo di recupero adeguato. Possono essere di due tipi: funzionale e non funzionale. Il primo è pianificato e seguito da un recupero mirato (dunque è frutto di una strategia intenzionale), mentre il secondo deriva da carichi di lavoro non tollerabili dall’atleta (per esempio, un allenamento mal pianificato), e ciò richiede interventi immediati. Il periodo di recupero può variare da pochi giorni a qualche settimana, a seconda della gravità della condizione.
Overtraining, Sovraccarico a Lungo Termine
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L’overtraining è una condizione caratterizzata da un affaticamento cronico collegato a un calo delle prestazioni; è dovuto a un accumulo prolungato di stress fisiologico e psicologico non adeguatamente bilanciati. I sintomi sono importanti e possono includere alterazioni nei processi di regolazione e di controllo neuroendocrino e immunologico, come ad esempio aumento della frequenza cardiaca a riposo, alterazioni ormonali (cortisolo, testosterone), maggiore suscettibilità a infezioni, oltreché disturbi del sonno e dell’umore.
A differenza di quanto accade con l'overreaching, per il recupero dall'overtraining servono tempi molto lunghi e il riposo più assoluto, cui si aggiungono strategie alimentari mirate. Si tratta di una condizione più comune in sport come il bodybuilding e in discipline che impongono uno stringente controllo del peso corporeo, con allenamenti intensi e cicli di ipoalimentazione prolungata. La diagnosi di overtraining, tuttavia, è complessa e spesso richiede l'esclusione di altre patologie.
Un allenamento efficace richiede una ricerca costante dell'equilibrio tra carico e recupero. Comprendere la differenza tra overtraining e overreaching, e saper gestire gli elementi di stress che influenzano la performance è quindi condizione necessaria per ottimizzare i risultati e preservare la salute negli sportivi. È importante però saper ascoltare il proprio corpo, monitorare parametri fisici e psicologici e attuare strategie di recupero adeguate, laddove necessario.