OpenAI rallenta generazioni immagini, troppe richieste da utenti

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OpenAI sta limitando la generazione di immagini con ChatGpt, una funzione lanciata la scorsa settimana ed esplosa nelle ultime ore con i social pieni di ritratti degli utenti nello stile di Studio Ghibli, il celebre studio di animazione giapponese. Una mania che sta sollevando l'ennesimo dibattito sul copyright.
    L'azienda ha imposto un limite temporaneo alle richieste poiché ne ha risentito l'infrastruttura tecnica di OpenAI. A spiegarlo lo stesso Sam Altman in diversi post su X. "Per favore rallentate la generazione di immagini, la nostra squadra ha bisogno di riposare", ha scritto il Ceo di OpenAI che parla di "una richiesta biblica" di questa funzione da parte degli utenti. "È davvero divertente vedere le persone apprezzare le immagini in ChatGpt, ma le nostre Gpu si stanno fondendo - ha aggiunto Altman in un altro post - introdurremo temporaneamente alcuni limiti di velocità mentre lavoriamo per rendere la funzione più efficiente. Speriamo non ci vorrà molto. ChatGpt gratuito presto raggiungerà le tre generazioni al giorno".
    Lo stesso Altman ha cambiato la foto del suo profilo mettendone una in stile studio Ghibli. La mania è esplosa sui social dopo che OpenAI ha reso disponibile un nuovo generatore di immagini, integrato direttamente in ChatGpt. Il nuovo modello ha contagiato tutti, utenti comuni, celebrities e politici, e sui social è scoppiata una vera e propria 'Ghibli-mania'.
    Infatti la richiesta principale all'IA è di ricreare immagini nello stile del celebre studio di animazione giapponese di Hayao Miyazaki che ha creato capolavori come La città incantata. Questa moda ribattezzata Ghiblificazione (in inglese Ghiblify), ha subito rinfocolato un dibattito che si è aperto da quando è entrata nelle nostre vite e nel lavoro l'intelligenza artificiale: riguarda l'addestramento dei chatbot sui contenuti coperti da copyright e le ripercussioni sul lavoro intellettuale. 

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