Nuovo aumento della produzione a
luglio deciso dal'Opec+, il gruppo dei paesi produttori di
greggio. Secondo l'organizzazione, nella riunione tenuta in
videoconferenza oggi, si è accordato di aggiungere ulteriori
411.000 barili al giorno all'offerta, la quale si somma agli
incrementi stabiliti a maggio e giugno. Secondo le fonti
contattate dalla Bloomberg, la mossa risponde al desiderio
dell'Arabia Saudita, paese leader, di 'punire' Iraq e
Kazakistan, per aver sforato le quote di produzione e di venire
incontro alle richieste del presidente Usa Trump di mantenere il
prezzo del greggio basso attualmente sui 60 dollari, il minimo
degli ultimi quattro anni. Se la maggiore offerta verrà incontro
al picco estivo di domanda e contribuirà a raffreddare
l'inflazione, dando una mano alle banche centrali, tuttavia
secondo gli analisti, il livello dei prezzi tenuto a lungo in
basso può mettere in difficoltà acuni produttori. Alcuni paesi
come Russia, Algeria e Oman, riferisce la Bloomberg, avrebbero
espresso nella riunione odierna delle riserve, chiedendo una
pausa negli aumenti. Il prossimo 6 luglio è prevista una
riunione formale per decidere il livello di produzione di
agosto.
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