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Il testamento ha confermato l'impegno della Fondazione, ora tocca al club onorare la memoria del patron appena scomparso: nuovo coach, nuovo ds, colpi di esperienza e personalità per poter competere in Europa
Antonino Morici
17 settembre - 09:50 - MILANO
Non sarà una stagione come le altre per l’Olimpia Milano. La morte di Giorgio Armani, l’uomo che ha salvato il club ormai vent’anni fa, è un evento dalla portata troppo rilevante. Gli uomini che compongono il gruppo squadra hanno davanti un compito arduo: onorare la memoria di un grande italiano, per mezzo secolo simbolo di eleganza e stile e tra le tante cose un grande amante del basket. Potrebbe essere un formidabile stimolo per sostenere gli sforzi di una maratona che partirà a fine settembre per arrivare, nell’auspicio dei tifosi Olimpia, quantomeno a giugno, quando verrà assegnato lo scudetto a una manciata di giorni dalla conclusione delle Final Four di Eurolega.