L'attore è il protagonista di 'L'amore, in teoria', nelle sale dal 24 aprile con Vision Distribution

16 aprile 2025 | 16.43
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(Cinematografo.it) "Ancora oggi l’amore fa paura. Ma bisogna buttarsi e dedicarsi ai sentimenti senza mantenere una distanza di sicurezza". Parola di Nicolas Maupas protagonista assoluto, al fianco di Caterina De Angelis e Martina Gatti, del nuovo film di Luca Lucini, scritto da Amina Grenci e Teresa Fraioli da un soggetto di Gennaro Nunziante. S'intitola 'L’amore, in teoria' e sarà nelle sale dal 24 aprile con Vision Distribution e come dice lo stesso regista è un po' "il secondo episodio di 'Tre metri sopra il cielo', che esce a distanza di più di vent'anni". Al centro dunque di nuovo i sentimenti. Maupas veste i panni di Leone, un ragazzo che studia filosofia. Il suo nomen però non è omen poiché nella vita è piuttosto un agnellino che si fa andare bene tutto anche se in realtà non gli va bene proprio nulla. A cominciare dall’amore: innamorato di Carola (Caterina De Angelis) da anni e usato solo come copertura da lei per continuare ad uscire con il suo vero e poco raccomandabile fidanzato con l’assenso dei genitori.
La svolta arriverà paradossalmente quando, accusato ingiustamente di un crimine commesso, finirà ai servizi sociali e conoscerà Flor (Martina Gatti), un’attivista ambientale molto fricchettona. Nel cast anche Francesco Colella, nel ruolo del padre di Leone, e Francesco Salvi, un senza tetto di nome Meda che gli insegnerà la filosofia dell’amore aldilà dei libri. "È interessante vedere come sono cambiate le cose dopo così tanti anni- prosegue il regista-. Mi interessava l’educazione sentimentale, prima c’erano dei riferimenti più precisi e scontati, ora la stanno riscrivendo i giovani e spero che la nuova generazione possa riconoscersi". E Caterina De Angelis: "Carola è una donna che si rifugia nella superficialità. L’amore è un argomento delicato. È molto facile proiettare sé stessi sugli altri. Manca un’educazione al bene dell’altro a prescindere del possesso. E poi penso che tutti questi schermi che ci circondano creino distanza. C’è sempre qualcosa che ti separa dall'altro. Mi crea spaesamento avere tanta percezione della vita degli altri ed essere sempre connessi e costantemente messi in paragone con tante persone. Tutto questo porta ad avere poco contatto con se stessi e anche con l’amore".
Mentre Martina Gatti sul suo personaggio dice: "Flor è una che rifiuta i costrutti sociali, ma lavora per la società. Mette i bisogni degli altri al posto dei propri. Lei è più speranzosa di me. Per me l’umanità dovrebbe estinguersi". Nicolas Maupas aggiunge: "Ognuno ha la propria concezione dell’amore. Leone è una persona fragile e timida, semplicemente è uno che prende tempo per capire cosa voglia. Mi sento smarrito quando vedo una tendenza a raggiungere le cose mettendo le quinta. Si può usare anche la quarta". Sul suo personaggio Francesco Colella dice: "Interpreto un padre silente che ha un modo di comunicare diverso con suo figlio. Questo è un film generazionale, ma abbraccia anche me che sono un uomo stagionato. Ora vedo più autenticità nei giovani. È importante raccontare in questo momento storico uomini in grado di accettare un rifiuto e andare avanti". Infine conclude il regista: "Chissà magari tra altri vent’anni farò un terzo film sui sentimenti. Una vera e propria trilogia".
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