Nel secondo trimestre 2025, l'input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali e dell'1,7% in termini tendenziali. Lo comunica l'Istat sottolineando che il numero di occupati resta sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 24 milioni 169 mila. Rispetto al secondo trimestre 2024 si registra un aumento di 226mila occupati (+0,9%). Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni si attesta al 62,6%.
Il tasso di disoccupazione è stabile rispetto al primo trimestre al 6,3% mentre diminuisce di 0,1 punti rispetto al secondo trimestre 2024. I disoccupati sono un milione 623mila, in calo di 9mila unità in un anno. Prosegue il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni con 150 mila unità in meno in un anno a quota 12 milioni 294mila. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 33%, stabile sul trimestre precedente e in calo di 0,4 punti sul secondo trimestre del 2024.
Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni nel Mezzogiorno nel secondo trimestre sale al 50,1%, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche dell'Istat nel 2004. Non si era mai toccato il 50%. Il tasso era al 49,9% nel primo trimestre 2025 e al 49,3% nel secondo trimestre del 2024. Le persone occupate nel Mezzogiorno nel secondo trimestre 2025 erano 6 milioni 549mila, il dato più alto dall'inizio delle serie storiche con 96mila occupati in più in un anno.
Meloni, dati sul Sud ci dicono che la strada è giusta
"Ci accusavano di voler spaccare l'Italia, ma la verità è che abbiamo scelto di credere nelle energie, nel talento e nella forza del Sud". Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni commentando i dati Istat. "Abbiamo avuto il coraggio - aggiunge - di dire basta alla stagione dell'assistenzialismo, che per troppo tempo ha alimentato l'idea di un Mezzogiorno condannato a restare indietro. Abbiamo investito in infrastrutture, lavoro, merito. Lavoriamo per mettere il Sud in condizione di competere ad armi pari e di dimostrare, finalmente, tutto il suo valore". "Oggi i dati dell'Istat certificano il numero di occupati nel Mezzogiorno più alto mai registrato dal 2004. La strada è giusta, e continueremo a percorrerla, per costruire finalmente un'Italia nella quale tutti abbiano le stesse opportunità".
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