Napoli, occhio ai turchi: è derby di Istanbul per Anguissa

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Sul centrocampista del Napoli pressano Fenerbahçe e Galatasaray

Attenzione alla sponda turca. La vicenda di Victor Osimhen è esemplare: nell'ultimo anno il Galatasaray ha dimostrato di fare sul serio sul mercato, e ora sta puntando un altro importante obiettivo in Serie A: il pilastro del centrocampo del Napoli, il camerunese Anguissa. Ma c'è la concorrenza degli arcirivali del Fenerbahçe.

Gala e Fener, derby per Anguissa

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È emblematica la vicenda di Anguissa. Da tempo i vertici del Gala lo corteggiano, ma siamo entrati nella fase decisiva. Il suo contratto con la società di Aurelio De Laurentiis è agli sgoccioli, visto che quel rinnovo unilaterale sino al 2027 non soddisfa economicamente il giocatore. Per questo da mesi ormai va avanti un dialogo con evidenti buoni propositi delle parti, ma senza l'attesa stretta di mano. Tanto più che Antonio Conte considera Anguissa un punto fermo del suo progetto, un capitale incedibile. Con questi presupposti, dunque, il lieto fine appare ineluttabile: almeno questi sono gli auspici in casa azzurra. Invece ad Istanbul questa attesa prolungata carica di speranze i club più in vista. Significativo, infatti, l'ingresso in scena del Fenerbahce che si aggiunge alle mire dei vertici giallorossi, pronti a soddisfare le richieste del centrocampista. Siamo alle solite: da quelle parti sono molto generosi nel concedere stipendi da favola, anche perché il regime fiscale del governo di Erdoğan ha le maglie larghe. Ed è anche questo un passaggio rilevante nella strategia di un Paese che vede nel calcio un trampolino di lancio anche per la sua immagine internazionale, a prescindere dalla passione dei tifosi locali. In quest'ottica va letta anche la rivalità con il non meno danaroso Fenerbahçe. Proprio nelle scorsa settimane sull'altra costa del Bosforo ci sono state importanti elezioni che hanno portato ad un clamoroso cambio al vertice dopo sette anni e passa. Infatti, il vecchio presidente Ali Koç, (il potente uomo della famiglia Elkann in Turchia) è stato sconfitto da un candidato evidentemente più popolare: Sadetin Saran, un imprenditore che ha fatto incetta di diritti televisivi ed è al centro del mondo calcistico. Nel frattempo è successo di tutto. Il vecchio numero uno ha licenziato Mourinho, affidando la panchina a Domenico Tedesco, guarda caso un altro italiano. La sua speranza era quella di assecondare i favori del pubblico, evidentemente in crisi anche con lo Special One. Peccato, però, che le elezioni abbiano dato semaforo verde al nuovo corso. E ora lo scenario ha tinte differenti, con concreti interrogativi per il successore di Mou.

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