Il futuro del Cholito in Spagna, per Jack la lista dei corteggiatori è sempre lunga
Mica sono numeri: trentadue reti subite in trentotto partite, la miglior difesa d’Europa (dei cinque campionati più importanti). E però qualcosa si cambia, perché niente è per sempre, perché certe storie finiscono, perché bisogna avvertire nuovi stimoli o vai a capire perché. Il bunker nel quale è stato rinchiuso lo scudetto viene ricostruito, non per intero - ci mancherebbe - ma in parte: e comunque, in attesa di capire se Chalobah e Beukema, o entrambi, apparteranno al futuro, bisognerà capire cosa resterà del passato. Alex Meret è in odore di rinnovo da settimane, mesi, verrebbe da dire anni, ogni tanto vengono lasciate filtrare notizie rassicuranti sullo stato dell’arte: non c’è ancora nessuno annuncio, che arriverà, basta essere pazienti. Nel club degli incorreggibili ottimisti si può sopravvivere. E invece, in quello degli intoccabili, ci stanno Buongiorno, Di Lorenzo, Juan Jesus, Marianucci, probabilmente Mazzocchi e Spinazzola, non Rafa Marin che ha sempre il Villarreal tra gli estimatori e chissà se ci sarà Rrahmani, che sente richiami arabi ai quali, onestamente, non si riesce a dire di no.
Attacco
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E poi ci sono anche gli attaccanti in libera uscita: Giovanni Simeone ha corteggiatori ovunque, ha mercato perché quelli che vedono la porta - e lui in passato quando giocava ne segnava di gol - ed è presumibile che debba separarsi da Napoli, nella quale ha conquistato tutti per il suo temperamento e la sua serietà. Un desiderio, confessato con un’intervista in epoca non sospetta, rappresenta un piccolo indizio su ciò che potrebbe capitare intorno al Cholito: "Mi piacerebbe giocare in Spagna, ovviamente non in una squadra allenata da mio padre. Però in un club che non stia lontano da lui, in maniera tale da poterlo raggiungere più spesso e senza la necessità, ogni volta che ne avrò voglia e possibilità, di prendere l’aereo". Niente Atletico Madrid, dunque, ma c’è dell’altro, chiaramente in Spagna, che diventa a questo punto una possibilità concreta, con voci che si accavallano già da un bel po’. Giacomo Raspadori ha prezzi da amatori e un contratto da star, poi è ancora un ragazzino di venticinque anni e quindi non è accessibile a chiunque: a gennaio, ovviamente, il Marsiglia ci provò, perché De Zerbi l’ha cresciuto, e ci sta che rinasca qualche idea. E comunque altro ci sarà da intuire in queste settimane: Ngonge, che nel gennaio del 2024 fu l’acquisto di De Laurentiis, non ha mai trovato lo spazio che pensava di poter rimediare e l’impatto sulle partite non è stato indimenticabile. Ma a 25 anni e con il patrimonio di simpatia guadagnato a Verona, il suo mercato finirà per decollare.
Senza fretta
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Però Manna procede con la necessaria cautela, ascolta, prende appunti e non dà la sensazione di essere attraversato dalla tensione: è ancora così presto, il campionato è lontano, il mercato vero entrerà nel vivo assai più in là e per il momento è il caso di riuscire a cogliere le possibilità anche in uscita.