Napoli, che fai contro Haaland? Il piano di Conte per limitarlo

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Le indicazioni del tecnico del Napoli per fermare il centravanti norvegese  (129 gol in 150 partite con il Manchester City)

Antonio Giordano

Collaboratore

17 settembre 2025 (modifica alle 08:37) - MILANO

In ogni giorno calcisticamente codificato c’è un uomo al quale bastano (appena) 68 minuti per andarsene ad abbracciare il vento, esultando, mentre intorno c’è un gran filo di delusione. E non c’è (quasi) partita nella quale il signore del gol, in arte Erling Haaland, non riesca a compiere la sua missione ormai normale: far contento se stesso, il City e pure l’Etihad, ovviamente. Ma ogni volta che il Napoli gioca, che di fronte ci siano fenomeni o anche no, c’è un’idea nuova per fronteggiare gli avversari e sarà un caso - probabilmente no - che nelle 38 gare dell’ultimo campionato, Conte sia riuscito a far di Meret il portiere meno battuto dei 5 più importanti campionati europei: 27 gol subiti in 38 gare, sulla media è pure superfluo soffermarsi.

a voi

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Il pericolo, con Haaland, viene da lontano (a campo aperto, come ha ricordato il derby con lo United) o anche da vicinissimo, nei sedici metri, dal basso, perché coi piedi il norvegese ci sa fare, o dall’alto: non è, non può essere esclusivamente una questione di centimetri, anche se il metro e 95 del bisonte di Guardiola ha un suo peso, e comunque per non soffrirlo poi tanto, Conte s’è attrezzato con la sua difesa di giganti e, perso Rrahmani (1,92), però può accontentarsi di Buongiorno (1,90), di Beukema (1,88) senza neanche lamentarsi del sostegno che daranno Di Lorenzo (1,83) e Olivera (1,84). Ma non è banalmente una questione fisica, che sui calci piazzati conta: la “gabbia” o quel che serve parte in mezzo al campo, nella disposizione, nella distanza tra i reparti, con il pressing alto e la densità che Beukema sembra annunciare: “Ci abbiamo lavorato tanto sin dai due ritiri. A Firenze lo abbiamo fatto bene ma dobbiamo ancora migliorare, io e Buongiorno abbiamo parlato tanto e lo abbiamo fatto anche in questi giorni di allenamento. Ci aspetta un’altra gara difficile, stavolta è il debutto di Champions League con il Manchester City, e vogliamo dimostrare quanto siamo forti. Dobbiamo essere molto attenti ma sono convinto che faremo una bella partita”.

e poi

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E allora, sarà la linea a quattro per confondere il City, senza concedere praterie, restando svegli sugli esterni e autorevoli in mezzo, nel caso inevitabile che nasce ad ogni angolo o a qualsiasi punizione, ma anche nell’uomo contro uomo che Haaland non soffre, come racconta la sua storia: 129 gol in 150 partite con il City, 284 in 350 sfide aggiungendoci il suo passato e poi, per esagerare, 48 in 45 match con la nazionale. Non c’è neanche bisogno di raccomandazioni a Beukema e Buongiorno, che se lo troveranno nei paraggi e finiranno per fronteggiarlo, basta andarsi a rileggere le statistiche, che ormai mandano giù a memoria, come le indicazioni di Conte, che orienta qualsiasi movimento con lo scrupolo di chi annusa sistematicamente il pericolo, figurarsi in questa circostanza.

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