Alberto Nagel si è dimesso da amministratore delegato di Mediobanca: la sua decisione, attesa, è stata annunciata durante il cda di giovedì mattina in piazzetta Cuccia a Milano. Ad anticipare l'addio una lettera ai dipendenti, dove Nagel ha salutato citando Orazio: "Graecia capta ferum victorem cepit". Le dimissioni seguono l'Opas di Mps su Mediobanca.
"Vi attendono ora nuove sfide che, ne sono certo, sarete pronti a superare stando uniti e preservando quella cultura e diversità che vi rendono unici. Così come sono certo che la nuova proprietà della banca non potrà prescindere dal valorizzare il vostro non comune patrimonio di professionalità" ha scritto Nagel.
Nella lettera di addio, Nagel ribadisce come sarebbe stato meglio un matrimonio nel risparmio gestito anziché l'acquisizione da parte di una banca commerciale e sottolinea come, in un momento in cui si parla del delisting di Mediobanca, "le banche quotate hanno molte più chance di crescere e di generare extra ritorni" quando presentano "un capitale diffuso" con una forte presenza di "investitori istituzionali".
Intanto, i top manager di Mediobanca continuano a vendere azioni. Prima delle dimissioni l'ormai ex amministratore delegato Nagel, secondo quanto emerge dagli internal dealing, ha ceduto un altro pacchetto da un milione di titoli incassando oltre 21 milioni di euro.
Il dg Francesco Saverio Vinci, come già nei giorni scorsi, ha liquidato 400 mila azioni per 8,5 milioni di euro. Il presidente Renato Pagliaro ha, invece, venduto 100 mila azioni per oltre 2,1 milioni di euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA