Nadal: "Sinner più solido, Alcaraz più imprevedibile ma non mi identifico in nessuno dei due"

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L'ex campione in un'intervista a As: "Sono entrambi campioni ma diversissimi. Io capitano di Davis? Perché no"

Luigi Ansaloni

26 dicembre - 12:33 - MILANO

"Sinner e Alcaraz sono giocatori completamente diversi. Carlos è più imprevedibile in campo, mentre Jannik è più metodico. Sono entrambi dei campioni, ma non mi identifico in nessuno dei due". In una lunga intervista concessa ad AS, Rafael Nadal ha parlato della rivalità tra l'italiano e lo spagnolo, fornendo una sua idea e opinione su questo duello che sta infiammando il mondo del tennis. L'ex numero uno del mondo ha risposto alla domanda su chi dei due preferisse e se fosse d'accordo sull'idea del collega ed ex tennista Joan Balcells, che ha dichiarato di preferire Alcaraz perché più vario e bollando Sinner come "noioso". "Entrambi sono dei campioni ma è chiaro che siano giocatori diversi da quello che ero io e per questo non mi identifico in nessuno dei due - dice il 22 volte vincitore Slam -. Carlos è più imprevedibile, meno preciso in campo, commette più errori, fa punti più spettacolari ma a volte il suo gioco non ha uno schema chiaro, ed è per questo che è così divertente vederlo per lo spettatore. Jannik invece è un giocatore più metodico, concentrato, con un'idea di gioco più chiara e che aggiunge cose poco alla volta, grazie al suo lavoro, per questo è così solido e perde pochissime partite". 

in difesa di carlos 

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Nadal ha anche "difeso" Alcaraz dalle critiche, confermando quell'atteggiamento che il maiorchino ha sempre avuto nei confronti del murciano: "Se guardiamo i risultati, Carlos ha avuto un anno incredibile, soprattutto nei grandi tornei, dove è stato sempre solido. Quando gli altri fanno notare che non è continuo, a me viene sempre un po' da ridere". Rafa ha poi ammesso di vedere il tennis ma non sempre ("a volte sì, a volte no, ma so sempre cosa succede", ha detto) e non chiude affatto la porta a quello che per tutti gli appassionati sarebbe un sogno, quello di vederlo un giorno sulla panchina della Spagna in Coppa Davis: "Io capitano? Perché no..

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