Aveva 60 anni ed era malato di tumore al colon
Raul Malo - (Ipa)
09 dicembre 2025 | 18.52
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Raul Malo, voce inconfondibile, anima creativa e frontman dei Mavericks, icona del country latino, è morto lunedì 8 dicembre all'età di 60 anni. A darne notizia è stata la stessa band sui propri canali social. Non è stata resa nota la causa del decesso, ma il cantante statunitense aveva rivelato lo scorso giugno di lottare contro un tumore al colon al quarto stadio.
Figura centrale nella scena country degli anni '90, Malo contribuì a ridefinire il genere grazie a un mix unico di sonorità latine, rock e tradizione americana. Con la band cofirmò molti dei brani più celebri del gruppo e scrisse anche "In My Dreams", successo del 2003 di Rick Trevino. Parallelamente, portò avanti una carriera solista prolifica e partecipò al supergruppo Los Super Seven.
Nato a Miami il 7 agosto 1965 da genitori cubani, Malo fondò il nucleo originario dei Mavericks nel 1989, allora chiamati the Basics. Solo dopo alcuni cambi di ruolo all'interno della formazione - lui passò dal basso alla voce - la band trovò la propria identità. Nel 1994 arrivò la consacrazione con l'album "What a Crying Shame", che generò hit come il brano omonimo e "There Goes My Heart". Negli anni Novanta il gruppo ampliò la platea di fan grazie alla fusione tra country, rockabilly e ritmi tex-mex, collaborando con artisti come Flaco Jiménez e vincendo diversi CMA Awards. Scioltisi nel 1999, i Mavericks si riunirono nel 2011, firmarono con la Big Machine Records e tornarono stabilmente in tour, fino all'uscita dell'ultimo album "Moon & Stars" nel 2024. Malo, nel frattempo, aveva pubblicato nove album solisti esplorando generi diversi, dal pop orchestrale alle ballate in spagnolo.
"Chiunque avesse avuto il piacere di trovarsi nella sua orbita sapeva che Raul era una forza della natura, con un'energia contagiosa", ha scritto la band su Instagram, ricordandone il talento "generazionale" e il contributo a una musica americana multiculturale "capace di andare oltre i confini nazionali".
Sul palco, Malo era molto più che un cantante: la sua voce, capace di passare dal baritono alla Roy Orbison a un caldo timbro country, era accompagnata da un'ironia spontanea che rendeva ogni concerto un’esperienza unica. I Mavericks, nati nei bar della Florida del Sud, erano celebri anche per le loro improvvisazioni.
Il cantante aveva annunciato la malattia nel 2024. Pochi giorni fa, la band aveva comunque tenuto il tradizionale concerto annuale al Ryman Auditorium di Nashville, trasformato in un omaggio emozionante alla sua figura, con ospiti come Rodney Crowell, Steve Earle e Maggie Rose. Malo non era presente, ma aveva inviato una lettera letta dal palco. In quelle parole, il cantante ripercorreva il proprio percorso: dall'infanzia cubano-americana a Miami, alla vita in tournée, fino all'orgoglio per i suoi tre figli, Dino, Vincent e Max. "La musica è stata la forza guida della mia intera vita", scriveva. E aggiungeva, rivolgendosi ai fan: "Grazie per aver dato alla mia voce un luogo in cui vivere, anche quando il mio corpo non può più essere quello che la porta". (di Paolo Martini)
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