La Federazione norvegese di
biathlon e la famiglia di Sivert Bakken, l'atleta morto nel
sonno durante un ritiro pre-olimpico a passo Lavazé, in
Trentino, hanno incaricato uno studio legale di curare i
contatti con le autorità italiane e occuparsi del rimpatrio
della salma. Lo ha comunicato Bernt Heidberg dell'Elden
Advokatfirma alla tv norvegese TV2. Lo studio, che ha sul posto
la legale Oline Bredeli, non prevede nuove comunicazioni prima
dell'autopsia, che dovrebbe svolgersi la prossima settimana a
Trento-
Secondo Heidberg, non ci sono elementi per ipotizzare
comportamenti illeciti. Bakken, al momento del ritrovamento
nella sua stanza d'albergo, indossava una maschera ipossica,
chiamata anche maschera per l'allenamento in quota, che -
riducendo la quantità di ossigeno - simula l'altitudine per
scopi di allenamento. La Federazione norvegese in un comunicato
stampa ha precisato di "non essere attualmente a conoscenza
delle circostanze relative all'acquisizione e all'utilizzo di
questa maschera". La maschera non è considerata doping.
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