L'urlo di gioia arriva nel primo pomeriggio italiano. Ai mondiali di atletica leggera di Tokyo Matteo Furlani scrive la storia vincendo la medaglia d'oro nel salto in lungo, la prima dell'Italia in questa competizione iridata e soprattutto diventando, a 20 anni, il più giovane oro di sempre nel lungo maschile, meglio di Carl Lewis che conquistò il successo a Helsinki nel 1983 a 22 anni.
A Tokyo, Furlani salta 8.39, nuovo record personale, e si laurea campione del mondo all'aperto dopo aver già vinto in questa stagione a Nanchino il titolo iridato indoor. Per l'Italia è la quinta medaglia in questa edizione del mondiale: un oro, due argenti e due bronzi.
"È una serata da sogno, qualcosa di magico - esulta Furlani - e abbiamo gestito la gara in modo perfetto, siamo rimasti lucidi e ci abbiamo creduto fino all'ultimo, aggiustando la rincorsa fino a trovare il salto che mi ha dato l'oro. Mia mamma ha fatto un lavoro incredibile, in un anno per me di crescita, per cercare la stabilità che con il tempo stiamo trovando. Spero che sia solo l'inizio, ma ho ancora un sacco di gare davanti a me perché amo quello che faccio, per me è bellissimo aver reso questo la mia vita prima ancora delle medaglie e raggiungere adesso certi risultati è fantastico. Tra qualche giorno andrò in vacanza ma con la testa rimarrò per sempre in questo stadio, il mio cuore è qui. Per il futuro c'è solo da rimanere sani e lavorare passo dopo passo".
Una gara emozionante, risolta al quinto salto con il capolavoro dell'azzurro che riesce a risalire dal quarto posto superando il giamaicano Tajay Gayle argento con 8,34 (-0.1), il cinese Shi Yuhao bronzo con 8,33 (0.0) e lo svizzero Simon Ehammer, quarto a 8,30 (-0.2). Il portacolori delle Fiamme Oro, che a metà gara era settimo in classifica con la misura di 8,13 (-0.1) ottenuta al secondo tentativo prima di incrementare con 8,22 (+0.4) al quarto, aggiunge un centimetro al suo primato dell'anno scorso, 8,38 per l'argento agli Europei di Roma.
Straordinario il curriculum dell'atleta classe 2005, allenato dalla mamma Khaty Seck, alla sesta medaglia internazionale in due stagioni: bronzo olimpico a Parigi, argento mondiale indoor e argento europeo nel 2024, quest'anno anche oro mondiale indoor e argento europeo indoor. È anche il più giovane oro iridato azzurro della storia, un anno in meno di Michele Didoni, campione del mondo a Goteborg nel 1995 sui 20 km di marcia, e il più giovane italiano a vincere medaglie nelle cinque grandi manifestazioni (Olimpiadi, Mondiali outdoor e indoor, Europei outdoor e indoor), exploit riuscito anche a Gianmarco Tamberi nell'alto e Fiona May nel lungo, oltre che il primo oro nel lungo maschile dopo l'argento di Andrew Howe a Osaka nel 2007.
Nella giornata del trionfo di Furlani si qualificano per la finale del triplo il bronzo olimpico Andy Diaz, campione mondiale ed europeo indoor quest'anno, che salta 16,94 (+0.6) al secondo ingresso in pedana, e anche il bronzo europeo indoor Andrea Dallavalle con un convincente 17,08 (+0.6) al primo tentativo nella gara di esordio stagionale all'aperto, mentre sono subito eliminati nelle batterie dei 200 Fausto Desalu, primo degli esclusi per cinque millesimi in 20.43 (+0.1), e Filippo Tortu con 20.49 (0.0), al femminile Dalia Kaddari (23.11/+0.1) e Vittoria Fontana (23.31/0.0).
"La qualificazione è la cosa più difficile, però siamo tranquilli e ci vediamo in finale, sarà tutto diverso - le parole di Andy Diaz - Al primo salto non volevo sbagliare e ho sbagliato, mi sono anche fermato ma ho rimbalzato abbastanza bene, poi il secondo è stato sufficiente".
"Mi sono presentato qui con buone sensazioni - racconta Dallavalle - e l'obiettivo di fare meno salti possibile è stato raggiunto. In finale servirà qualcosa in più, ma non ho niente da perdere. Quest'anno malgrado l'infortunio ho mantenuto la calma, sapevo che la gara più importante era a fine anno e ho recuperato bene". Nei 1500 metri settimo Federico Riva (3:35.33), nell'asta undicesima Roberta Bruni con 4,45. Out in semifinale nei 400 ostacoli Ayomide Folorunso (54.37), non lontana dal primato stagionale, Alice Muraro con il secondo tempo in carriera (54.50) e Rebecca Sartori (55.34).
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