Il fratello di Marco, dopo che la moglie ne ha rivelato la malattia, annuncia una raccolta fondi: "Non è stata pensata solo per salvare la mia vita, nessuno può sapere se l’operazione che si tenta in questi casi sarà risolutiva"
1 agosto - 19:32 - MILANO
Le prime parole dopo aver rivelato di essere malato. "È un momento difficile per me, ma è proprio in momenti così che bisogna riflettere e soprattutto agire con lucidità". Queste le prime parole di Matteo Materazzi, procuratore, figlio di Beppe e fratello del campione del mondo Marco, sui social dopo aver reso noto di essere in lotta contro la Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose responsabili del controllo dei movimenti volontari, ndr).
raccolta fondi
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Le parole anticipano l'annuncio dell'avvio di una raccolta fondi per creare una terapia personalizzata alla Columbia University di New York. "La raccolta fondi lanciata da mia moglie non è stata pensata solo per salvare la mia vita: nessuno può sapere se l’operazione che si tenta in questi casi sarà risolutiva - scrive su Instagram -. È un’iniziativa che abbiamo pensato perché ancor più adesso abbiamo capito quanto può essere importante la ricerca per la Sla e quanto potrà esserlo ancora di più, in futuro, se tutti faremo qualcosa di concreto per sostenere gli studi che importanti medici stanno portando avanti". E ancora: "Una terapia per la Sla potrà esistere, ma va ancora trovata: servono fondi per accelerare questa corsa contro il tempo. E l’aiuto di tutti può essere fondamentale: non solo per me, ma per combattere questo mostro".
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È stata la moglie Maura a rendere nota la malattia del marito: "È finito in carrozzina perdendo velocemente anche l’uso delle gambe. A oggi nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani. Purtroppo la malattia sta avanzando molto velocemente e ha da poco preso anche la parte respiratoria".
La Gazzetta dello Sport
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