l'intervista
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Il fantasista spagnolo, oggi all'Al-Duhail in Qatar, si racconta a 360 gradi: "Io, Immobile e Milinkovic il trio più forte. Spero la Lazio vinca lo scudetto, nel 2020 senza la pandemia avremmo trionfato noi. Lotito? Vorrei dimenticare..."
Giornalista
22 novembre - 10:06 - MILANO
l “mago” Luis Alberto servirebbe il giratempo di Harry Potter. Una clessidra d’oro per tornare indietro nel tempo e rivivere daccapo ognuna delle sue sette vite, anche di più. Lo spagnolo, oggi numero 10 dell’Al-Duhail in Qatar, è stato il ragazzo fragile che voleva smettere e tornare a Siviglia, il regista per caso diventato capitano, la spalla di Immobile, il fantasista dal tocco irriverente, la mezzala pigra, il re degli assist dell’Olimpico e un campione d’Italia mancato. "Senza la pandemia, la Lazio avrebbe vinto lo scudetto del 2020". Luis Alberto risponde da Doha, la sua nuova Hogwarts dopo otto anni vissuti in un dormitorio bianco e celeste con sfumature verdi. Se il cappello parlante l’avesse smistato nella sala grande sarebbe stato in bilico tra Grifondoro e Serpeverde, l’unione di un carattere fervido e due piedi volti solo a fare del bene.