Lo smartphone per controllare due esperimenti in orbita

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Un comune smartphone per controllare da Terra due esperimenti in orbita: è  la promessa dei due mini-laboratori di nuova generazione, la cui realizzazione è prevista dall’accordo firmato dal direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana, Luca Vincenzo Maria Salamone, e l’azienda Ali, del Gruppo Space Factory.

Chiamati MiniLab 3.0, i due mini-laboratori sono progettati per volare a bordo del micro-satellite Ireos-0, nella prima missione del programma Irenesat-Orbital per test in microgravità nel campo delle science della vita e farmacologiche. Gaia e Astrogut sono i nomi degli esperimenti previsti nei minilaboratori e che potranno essere controllati da Terra con smartphone o tablet. 

Ideato da Sapienza Università di Roma, Gaia intende controllare la crescita del germe di grano utilizzando come substrato il suolo terrestre e quello lunare, valutando la possiilità di coltivarlo in futuro sulla Luna e su Marte.       
Astrogut, ideato dall'Università Federico II di Napoli, intende monitorare il ciclo di vita del probiota intestinale per studiare la fisiologia umana in ambiente spaziale. 

  Entrambi i minilab sono destinati a volare sul microsatellite Ireos-0/Amalia, ideato dal Gruppo Space Factory e il cui lancio sarà finanziato dall’Asi. Il nome Amalia è un omaggio ad Amalia Ercoli Finzi, prima ingegnera aerospaziale italiana e pioniera nel campo delle scienze e tecnologie spaziali. 

Terminate le attività di sperimentazione, è previsto l’avvio delle attività per la certificazione in orbita dei sottosistemi del microsatellite, a partire dal meccanismo di apertura dello scudo termico flessibile Irene, una tecnologia innovativa proprietaria del Gruppo Space Factory per consentire ai satelliti di rientrare integri dallo spazio e di essere recuperati per la successiva missione. 

     Per Mario Cosmo, direttore Scienza e Innovazione dell'Asi. La missione Ireos è "un esempio concreto del posizionamento del nostro Paese nella progettazione e sviluppo di tecnologie applicate al rientro dall’orbita bassa e riutilizzo”.

    Massimo Comparini, Managing director Leonardo Space Division e presidente CdA Thales Alenia Space, la  sperimentazione in assenza di gravità e nel settore biopharma nello spazio "è uno dei settori più promettenti nello sviluppo della economia dell’orbita bassa" e la possibilità di accedervi a costi contenuti attraverso laboratori automatizzati intelligenti "è certamente una linea di sviluppo scientifico ed industriale da monitorare e perseguire per le ricadute sulle future missioni di esplorazione e, sulla Terra, sulla ricerca farmacologica. Anche in questo caso un esempio di leadership Italiana nel panorama delle attività spaziali all'avanguardia”. BG

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