Levanto come Nazaré: onde epiche in Italia, il racconto dei surfisti

1 giorno fa 1

Una straordinaria mareggiata ha regalato condizioni meravigliose nella località ligure: riviviamo quanto accaduto mercoledì

Francesco Sessa

22 novembre - 13:18 - MILANO

Onde giganti in Italia. Uno scenario da togliere il fiato e da fare battere il cuore a mille ai surfisti: mercoledì, a Levanto (Liguria), si sono viste condizioni mai viste prima dalle nostre parti. Non solo per la grandezza delle onde, quanto anche per la possibilità di cavalcarle: ci vuole la simbiosi di una serie di fattori e si è creata la magia. Riviviamo questa epica giornata grazie ai racconti e alle foto di tre surfisti italiani che hanno sfidato questa epica mareggiata.

Federico Nesti

—  

"Penso di non aver mai preso un tubo così bello in Italia come quello dell’altro giorno. Non avevo mai visto Levanto così grande in passato: ci sono state anche mareggiate più grandi, ma non surfabili. Questa volta, invece, il vento offshore si è unito a onde davvero grandi: non ricordo un giorno così in Italia e nel Mediterraneo. È stato un bel regalo di arrivederci da parte del mare, dato che adesso rientro in Messico. Ed è stato un buon allenamento in vista della gara a Puerto Escondido. Levanto è un po’ il Nazaré italiano. Difficile dire una misura esatta delle onde dell’altro giorno, ma una boa segnava 7,80 metri con 11 secondi di periodo da ovest/sud-ovest. Le creste che si alzavano erano paragonabili a quelle oceaniche".

"È stata una giornata che non ci scorderemo mai - aggiunge Nesti -. I miei obiettivi per il 2025? Tornare al mondo delle gare, riqualificarmi al mondiale Wsl: farò le tappe previste per provarci, una in Spagna a giugno e l’altra in Cornovaglia ad agosto. Oltre a questo, spero di tornare in Nazionale, in vista anche della possibile entrata del longboard alle Olimpiadi di Los Angeles 2028: lo sapremo ad aprile. Farò anche il Mexi Log, il migliore evento di longboard del mondo".

Giovanni Evangelisti

—  

"Mi sono sempre piaciute le onde grosse mediterranee, le ho sempre cercate soprattutto a Levanto e in Sardegna. Negli ultimi due anni sono uscito dal Mediterraneo per andare a cercarle in Portogallo, ho cercato di fare paddling a Nazaré. Per quanto riguarda l’Italia, la scorsa giornata è stata la volta che ho visto le onde surfabili più grosse: c’è stata una volta simile nel 2018 a Levanto, ma non c’era il vento da terra che regolarizzava il mare. In una giornata così, ci sono diversi aspetti pericolosi: quando vai a fare big wave in posti da big wave ci vai preparato, con impact vest, caschetto e giubbotto con le bombole. Quelle di ieri sono big wave per l’Italia e una buona misura anche per l’oceano: il fatto che ci si surfi senza attrezzatura e moto d’acqua aggiunge un po’ di pericolosità. Poi non c’è il periodo che si trova in oceano: le onde sono ravvicinate, se rimani nell’impact zone devi essere pronto a prendere tanta schiuma in faccia. E poi essendo un beach break, non esistono canali: il picco è mobile, non c’è un punto di riferimento e in cui stare al sicuro. Il voto a questa giornata è 9,5/10: penso che si possa avverare una condizione con la stessa misura dell’altro giorno con un po’ più di periodo, se il libeccio parte dalle Baleari. La mareggiata di mercoledì era relativamente vicina alla costa, può esserci in condizioni particolari con un po’ di periodo e ancora vento da terra, quindi una quasi perfezione. E ora? Voglio tornare in Portogallo, a Nazaré, posto che offre un sacco di giorni utili per praticare il big wave. Punto prevalentemente al padding perché mi piace l’idea di prendere le onde con le tavole lunghe remando, ma voglio provare ad andare anche con la moto d’acqua. Faccio affidamento alle mie risorse, non ho sponsor che mi aiutano nelle trasferte, cosa che invece accade con il materiale tecnico".

Valerio Rossi

—  

"Io vengo da sette anni a Levanto e il mare così grosso e pulito non l’ho mai visto. Le partenze erano belle ripide, l’onda aveva tanta potenza: anche quando facevi duck dive ti risucchiava sotto, non riuscivi a superarla. Da quanto era grossa l’onda, non vedevi neanche più cosa c’era dietro. A che onda oceanica la paragonerei? Per me Levanto è il posto migliore per allenarsi a Nazaré: ha altezza e potenza che tira giù a lungo, quando torni su hai la seconda onda che ti torna addosso subito, ti costruisci i polmoni per le onde grosse. Per l’Italia era una giornata da super big wave, per Nazaré sarebbe stato un giorno medio da paddling. Su queste onde mi sento meno sicuro che a Nazaré perché qui nessuno ti può tirare fuori: in acqua non hai il giubbotto, se vai giù stai sotto e qui mi è successo per due onde. Come misura, secondo me, eravamo 4.5/5 metri. Futuro? Si torna a Nazaré e vorrei andare a Mullaghmore, Punta Galea, Lawaka. E magari Hawaii, Jaws, Punta de Lobos in Cile".

Leggi l’intero articolo