Una speciale “colla a caldo biologica” potrebbe rivoluzionare la cura delle fratture ossee
Daniele Particelli
16 settembre - 17:17 - MILANO
La colla a caldo è il miglior alleato per piccoli lavoretti in casa, decorazioni e per chi si occupa di bricolage, perfetta per una serie di materiali, dal legno al feltro, e poco adatta per metalli, ceramica e vetro. E se lo stesso concetto fosse applicato a un materiale poroso e biologico come quello delle nostre ossa? È quello che si sono chiesti i ricercatori dell'Università di Sungkyunkwan a Seul, in Corea del Sud, riusciti a mettere a punto un materiale biocompatibile capace di riparare fratture complesse e stimolare la rigenerazione naturale dell’osso.
Le fratture? Si riparano con la colla a caldo
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Il principio è tanto semplice quanto innovativo: caricare una versione modificata della classica pistola per la colla a caldo con un materiale biocompatibile composto da idrossiapatite, un minerale che costituisce gran parte della struttura ossea, e policaprolattone, un polimero biodegradabile. Questa miscela, riscaldata a circa 60 gradi, si solidifica in pochi minuti ed è in grado di adattarsi perfettamente alle irregolarità della frattura, senza danneggiare i tessuti circostanti.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista scientifica Device, sono più che promettenti, anche se la sperimentazione umana non è ancora partita. I ricercatori sono riusciti a testare con successo la pistola e la speciale miscela su modelli animali e a confermare una guarigione più veloce e senza complicazioni.
Nei test su conigli con fratture femorali, i risultati sono stati sorprendenti. Dopo dodici settimane dall'intervento, il volume osseo rigenerato era più che doppio rispetto agli animali trattati con il cemento osseo tradizionale. E, altrettanto importante, non sono emersi segni di complicazioni o rigetto: il materiale si è progressivamente degradato ed è stato sostituito dal tessuto osseo naturale.
Rispetto agli innesti metallici o agli impianti stampati in 3D, questa "colla biologica" può essere applicata direttamente durante il primo l'intervento, riducendo così tempi e costi. Non solo: questo materiale crea un terreno fertile per la crescita di nuove cellule ossee, favorendo quindi una guarigione più rapida ed efficace.
Presto il test sugli esseri umani?
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Il prossimo obiettivo del team sudcoreano è avviare studi preclinici su animali di grandi dimensioni e, in seguito, trial clinici sull'uomo, ma per farlo bisognerà standardizzare i processi di produzione e validare i protocolli di sterilizzazione. "Possiamo riparare un osso fratturato in cinque minuti. È come avere un laboratorio di ingegneria tissutale direttamente in sala operatoria", ha sottolineato Jung Seung Lee, docente di ingegneria biomedica all'Università di Sungkyunkwan.