"I consumi negli ultimi venti anni sono rimasti stabili, mentre il tasso di risparmio è passato dal 28% degli anni ottanta all'8,4% nel 2024"
20 novembre 2024 | 16.47
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Attenzione, le famiglie italiane si stanno impoverendo. A suonare l'allarme all'Adnkronos è Andrea Ragaini, presidente dell'Aipb (Associazione italiana Private banking). "I consumi negli ultimi venti anni - dice - sono rimasti stabili, mentre il tasso di risparmio è progressivamente diminuito (passando dal 28% degli anni ottanta all'8,4% nel 2024): tutto questo implica che il reddito delle famiglie sia sceso". Bisogna aiutare gli stock di ricchezza delle famiglie a crescere, rimarca Ragaini, "generando nuovi flussi che a propria volta possono creare nuovo reddito e fare da moltiplicatore del Pil".
Le famiglie hanno buoni patrimoni... ma non generano più ricchezza
Le famiglie italiane hanno trasmesso ai figli un patrimonio tra i più rilevanti al livello globale. Solo a livello finanziario, spiega l'Associazione, il valore di questa ricchezza è quasi triplicato passando da 1.975 miliardi di euro nel 1996 a 5.692 mld nel 2023. Il problema, spiega l'Aipb, è la capacità di generare nuova ricchezza che è diminuita significativamente passando da flussi cumulati di 1.46 miliardi tra il 1996 e il 2009 a soli 950 miliardi di euro negli anni successivi. "Bisognerebbe rendere produttivi questi enormi stock di ricchezza ma a pesare - spiega Ragaini - è soprattutto la composizione del portafoglio".
Un portafoglio male assortito: troppa liquidità e poche azioni
Gran parte della ricchezza delle famiglie italiane, sottolinea l'Aipb, è concentrata in immobili (51%): nella parte finanziaria investibile (che pesa il 30% sul totale della ricchezza) emerge uno sbilanciamento sulla liquidità (circa il 40%) e sul comparto obbligazionario (45%) mentre le azioni rappresentano solo una quota marginale del 10%. Quasi del tutto ignorate le offerte dei private markets. Per favorire la crescita degli importanti stock di ricchezza delle famiglie italiane, spiega Ragaini, "è fondamentale ridurre la quota di liquidità dei portafogli e diversificare maggiormente gli investimenti aumentando il peso azionario, a scapito di quello obbligazionario, ed estendere l'orizzonte temporale delle scelte finanziarie".
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