Il capitano nerazzurro dopo la partita contro il Barcellona: "Non riuscivo neanche ad alzare la gamba, ho messo una fasciatura stretta stretta e sono andato in campo. L'ho promesso a moglie e figli"
Un gol fatto, un rigore conquistato, una prestazione da capitano. Il tutto, su una gamba sola. Lautaro Martinez rischiava di non poter essere presente in Inter-Barcellona, invece ha contribuito alla conquista della finale di Champions League. Dopo giorni complicati a seguito dell'infortunio nella partita d'andata: "Partiamo da lì - conduce il Toro l'intervista post impresa -, dall'andata. Abbiamo sofferto tanto ma fatto un lavoro di squadra incredibile, contro un avversario di enorme valore. Ero un po' in difficoltà: non riuscivo neanche ad alzare la gamba. I primi due giorni dopo l'infortunio di Barcellona li ho passati a piangere a casa. Ho fatto doppia seduta tutta la settimana e cercato di recuperare. Una fasciatura stretta stretta e dritto in campo. Sono fatto così".
mamma e...
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E per fortuna, viene da pensare. nonostante le difficoltà dei giorni recenti: "In partite come questa bisogna esserci. Ho pianto con mia moglie e i miei figli a casa, ma gli ho promesso che ci sarei stato. Anche mia mamma era preoccupata, mi ha chiamato tutta la mattina ma non le ho risposto perché soffre tantissimo". Poi, Lautaro fa un punto sulle sue condizioni di oggi: "Non sto bene ma faremo un lavoro per recuperare. Adesso ho dentro tante cose: qui c'è tanta pressione, tanti pensieri, ma l'Inter sta alzando il livello da anni. Bisogna esserne orgogliosi: questa squadra non molla, questo stadio è incredibile". E per la storia manca un ultimo passo: "Vogliamo la Champions dal primo giorno. Anzi, dal giorno della finale persa ad Istanbul. Godiamoci questa finale".