La riforma della Corte dei Conti, al Senato l'ultimo atto

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Il Senato farà gli straordinari questo fine settimana per dare il via libera definitivo al disegno di legge sulla riforma della Corte dei Conti che aggiornerà le funzioni della magistratura contabile.

    Il testo, già approvato alla Camera, è seguito dall'occhio vigile di Palazzo Chigi con il sottosegretario Alfredo Mantovano. Il provvedimento nasce da una iniziativa dell'attuale ministro degli affari europei Tommaso Foti. "Nelle prossime ore sarà legge dello Stato un'altra importante riforma. Il Senato voterà la legge che riguarda la Corte dei Conti un organismo fondamentale che potrà funzionare meglio al servizio dei cittadini", commenta il capogruppo di Fi a Palazzo Madama Maurizio Gasparri.

    La magistratura contabile aveva espresso diversi dubbi sulle nuove norme pur mantenendo una linea di dialogo con l'Esecutivo.

    La preoccupazione dei magistrati riguarda il rischio di un ridimensionamento significativo del ruolo della Magistratura contabile, come ha spiegato in più di una occasione Donato Centrone, presidente dell'associazione nazionale dei magistrati della Corte dei Conti.

    La prima parte della riforma - che entrerà subito in vigore - modifica le funzioni della corte introducendo il cosiddetto "doppio tetto al risarcimento" per responsabilità amministrativa. In sostanza, il disegno di legge prevede che l'ammontare del risarcimento per l'amministratore condannato per danno erariale calcolato dal giudice contabile debba poi essere risarcito in una misura massima equivalente al 30 per cento del pregiudizio accertato e comunque non superiore alle due annualità di stipendio lordo.

    Viene inoltre ampliato il controllo preventivo sugli atti (introducendo un preventivo "a chiamata" su quelli individuati dalle amministrazioni) e la funzione consultiva della Corte. In sostanza, in molti casi si apriranno tre possibili strade per il dirigente. Potrà chiedere un parere alla sezione di controllo della Corte, che avrà 30 giorni di tempo per rispondere. La sezione deve rispondere entro il tempo previsto per dare parere contrario perché mancano i presupposti di legge. Se invece non decide, scatta una sorta di silenzio assenso: il parere si intende favorevole alla domanda posta e il richiedente è esente da qualsiasi responsabilità; in alternativa il dirigente potrà decidere di sottoporre l'atto al controllo preventivo della magistratura contabile. Anche in questo caso, se la risposta non arriva entro trenta giorni, il richiedente viene esentato da ogni responsabilità.

    Infine, se il dirigente non interloquisce con la Corte e adotta un atto illegittimo, viene indagato e condannato per danno erariale.

    La seconda parte della riforma andrà invece attuata con decreti delegati e inciderà sull'organizzazione della Corte e sui poteri del procuratore generale. Sul fronte organizzativo, verranno accorpate le sezioni centrali regionali, i cui magistrati dovranno svolgere sia funzioni di controllo che giurisdizionali e consultive; si introduce la separazione per funzioni di magistrati contabili requirenti e giudicanti; si aumenteranno i poteri del procuratore generale, anche quelli sui procuratori regionali. 

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