La lite su gomme e soste e il nervosismo di Leclerc: la strategia Ferrari che non ha pagato

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Leclerc, che avrebbe voluto effettuare un solo pit stop, ha discusso accesamente col box, che ha invece optato per la doppia sosta. E, col senno di poi, il nervosismo del monegasco è comprensibile...

Marco Bruckner

15 giugno 2025 (modifica alle 22:51) - MILANO

Altro weekend difficile per la Ferrari. Charles Leclerc e Lewis Hamilton hanno chiuso il Gran Premio del Canada rispettivamente in quinta e sesta posizione. Risultati in linea con l’andamento stagionale, ma che questo fine settimana lasciano ancor di più l’amaro in bocca perché tra le curve del Gilles Villeneuve la SF-25 sembrava trovarsi meglio rispetto ad altre piste. Dopo la domenica canadese a tornare sul banco degli imputati sono le strategie della scuderia. Leclerc, che avrebbe voluto effettuare un solo pit stop durante la gara, ha discusso accesamente col box, che ha invece optato per la doppia sosta, per gran parte della corsa. E, col senno di poi, il nervosismo del monegasco è comprensibile. Andiamo dunque a ricostruire la gara e la strategia del Cavallino. 

UNA SOSTA, ANZI DUE

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Leclerc è stato l’unico tra i piloti delle prime file, insieme a Norris, a partire con la gomma dura. Una scelta quasi obbligata, data la qualifica deludente del sabato che lo ha costretto a scattare dall’ottava piazza. Il monegasco, dopo aver gestito le gomme nei primi giri, ha iniziato a mostrare un buon ritmo. Il box ha deciso di richiamarlo al box al 26esimo giro, scatenando la frustrazione del numero 16, che avrebbe voluto proseguire nella speranza di giocarsi una carta diversa rispetto al resto del lotto, ovvero la sosta singola. Opzione mortificata non solo dal pit stop anticipato, ma soprattutto dalla scelta di montare un’altra gomma dura: per regolamento, infatti, tutti i piloti devono utilizzare almeno due mescole differenti nel corso della gara. 

IL RITMO C’ERA

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Anche nel secondo stint con gomma dura Leclerc ha continuato a far segnare buoni tempi. La seconda sosta ha tardato ad arrivare, il che ha fatto innervosire ulteriormente il monegasco. Bryan Bozzi, suo ingegnere di pista, gli ha spiegato che il motivo era la scarsa fiducia del team nel rendimento della mescola media. Altra opinione non condivisa dal 16, che ha invece detto di considerare la media una buona gomma. La seconda sosta è infine arrivata al giro 54, con Leclerc che è rientrato a oltre 10 secondi da Norris. L’incidente dell’inglese nel finale di gara ha permesso al monegasco di guadagnare una posizione e di chiudere al quinto posto. Un risultato da non buttare, data la posizione di partenza, ma che non ha soddisfatto le ambizioni di Leclerc. La strategia a una sosta, per quanto complicata da portare a termine, si sarebbe potuta forse almeno provare. Infatti, le Mercedes, le McLaren, Verstappen e le Ferrari, in particolare quella dello stesso Leclerc (la vettura di Hamilton era danneggiata), avevano un altro passo rispetto al resto del lotto. Anche se la gomma fosse crollata a fine gara, il monegasco avrebbe dunque probabilmente concluso in una posizione simile a quella in cui ha effettivamente terminato il GP.

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