Sembra un paradosso, ma quando si riduce l'assunzione di caffeina i sogni diventano più vividi
Giacomo Martiradonna
13 ottobre - 17:16 - MILANO
Quello del caffè al mattino è un rito irrinunciabile per milioni di persone in tutto il mondo. Basta letteralmente una tazzina per dare la sveglia a mente e corpo. Il merito è dei numerosi fitocomposti e soprattutto della caffeina, una sostanza psicoattiva presente, pur se in diversa misura, anche in tè, cioccolato, alcune bevande gassate, integratori e perfino determinati farmaci. Ha uno spiccato effetto stimolante che aiuta a migliorare l'attenzione e a ridurre la sonnolenza. Eppure, quando se ne riduce bruscamente il consumo o la si elimina del tutto, può verificarsi un fenomeno apparentemente paradossale: molti iniziano a sperimentare sogni di particolare vividezza, a tratti intensi se non addirittura insoliti. Su questo piccolo mistero, la scienza ha già un'ipotesi.
Gli effetti della caffeina sul sonno
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La caffeina agisce bloccando l'adenosina, una molecola che si accumula nel cervello nel corso della giornata e che induce il bisogno di dormire. Se questa azione viene inibita, il senso di stanchezza diminuisce e la veglia si prolunga. Una volta terminata la sua azione, tuttavia, l'adenosina liberata torna a farsi sentire e porta alla tipica sonnolenza improvvisa, il cosiddetto caffeine crash. L'emivita della molecola varia dalle tre alle sei ore e, se assunta nel pomeriggio o in serata, può interferire con il sonno. Inoltre, riduce la quantità e la qualità del sonno profondo non-REM, fondamentale per il recupero fisico e cognitivo. Dosi elevate di caffè, o un consumo in orario tardivo, sono spesso associate a una maggiore frammentazione del riposo notturno.
Caffeina e sogni
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I sogni vividi sono sogni estremamente realistici, con scenari nitidi, colori e sensazioni intense, che solitamente si imprimono nella memoria fino al risveglio.
Molti raccontano di sperimentare sogni più intensi già nei primi giorni dopo aver ridotto la caffeina. Non esistono prove definitive a riguardo, ma l'ipotesi più ragionevole è che si verifichi una sorta di effetto rebound. Meno caffeina si traduce in genere in un riposo più lungo e con meno interruzioni; ciò porta a un potenziamento delle fasi REM. E poiché durante il sonno REM il cervello è più attivo, ecco serviti i sogni vividi, spesso ricchi di dettagli visivi ed emotivi.
C'è sempre una certa dose di variabilità. Non tutti reagiscono allo stesso modo e se per alcuni l'effetto potrebbe essere evidente, altri potrebbero non accorgersene neppure. In ogni caso, il meccanismo plausibile è chiaro: la caffeina condiziona il sonno e il sonno influenza i sogni.