L'Ue eroga l'ottava rata del Pnrr. Meloni: 'Italia capofila' 

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 Nel penultimo giorno dell'anno arriva l'erogazione dell'ottava rata del Pnrr italiano. Il via libera della Commissione ha permesso l'esborso di 12,8 miliardi di euro, somma che porta il totale ricevuto dal governo a 153,2 miliardi. "L'Italia si conferma capofila in Europa nell'attuazione del Pnrr, sia per numero di obiettivi raggiunti sia per importo ricevuto", ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando che a fronte di una media europea del 60%, il nostro Paese ha ricevuto il 79% della dotazione totale, pari a 194,4 miliardi.

Fitto

L'esborso dell'ottava rata era preannunciata vista la valutazione positiva arrivata lo scorso primo dicembre dalla Commissione sul raggiungimento dei 32 obiettivi (16 target e altrettanti milestones) previsti dalla tranche. Sul fronte delle riforma la task force Pnrr della Commissione aveva dato luce verde alla riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e all'approvazione del testo unico sulle energie rinnovabili. "Questa nuova tranche sostiene interventi strategici in settori chiave come pubblica amministrazione, appalti pubblici, economia circolare, gestione dell'acqua, digitalizzazione, energie rinnovabili, contrasto alla povertà energetica, turismo, istruzione, ricerca, innovazione, occupazione, assistenza domiciliare e ricerca medica, con benefici già concreti per cittadini e imprese in tutto il Paese", ha spiegato il vice presidente della Commissione Raffaele Fitto annunciando l'erogazione dei 12,8 miliardi.

"Siamo all'ultimo miglio nell'attuazione del Piano", ha esultato il ministro per gli Affari Ue, il Pnrr e la Coesione, Tommaso Foti. Anche perché, parallelamente, l'Italia ha chiesto il pagamento della nona e penultima rata, sempre di 12,8 miliardi. "Il Governo dimostra di saper gestire con serietà ed efficacia le risorse europee", hanno rimarcato gli eurodeputati di Fdi-Ecr Nicola Procaccini e Carlo Fidanza. Se il trend resterà invariato, Roma potrà ritenersi a un passo dal traguardo in vista della fine del 2026, scadenza ultima - e non rinviabile - per l'erogazione delle rate del Next Generation Ue.

La Commissione, nei mesi scorsi e con l'avvicinarsi dei termini di scadenza, ha dato possibilità ai 27 di cambiare ulteriormente i Piani di Ripresa e Resilienza, permettendo di scorporare target e milestone ritenuti non raggiungibili. L'Italia ha sfruttato al meglio questa possibilità, ma, in linea generale le erogazioni ex Next Generation Ue hanno aumentato ritmo negli ultimi mesi. Gli effetti del Pnrr, tuttavia, hanno anche un lato "oscuro": i debiti che l'Ue dovrà ripagare dopo aver emesso bond sul mercato. Il punto è uno dei tanto nodi che i 27 dovranno affrontare nel prossimo bilancio pluriennale, la cui discussione entrerà nel vivo dal prossimo gennaio. E il fronte dei frugali è pronto a trasformare il "conto" del Pnrr in una carta da giocarsi per ottenere il massimo su altre voci del bilancio.

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