Nel 2022 il gap complessivo (tributario e contributivo) è risultato compreso fra 98,1 e 102,5 miliardi di euro, in dipendenza delle due diverse ipotesi di lavoro adottate nel corso della stima circa il comparto del lavoro dipendente, con un incremento rispetto al 2021 prossimo, in ambedue i casi considerati, ai 3,5 miliardi di euro.
Nel quinquennio 2018-22 risulta invece una riduzione del gap compresa tra 5 e 5,9 miliardi. E' quanto emerge dall'ultima Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva appena pubblicata dal Mef. Il valore aggiunto generato dall'economia sommersa si è è attestato a 182,6 miliardi, in crescita del 10,4% rispetto al 2021 (165,5 miliardi): l'incidenza sul Pil è "rimasta sostanzialmente stabile", portandosi al 9,1% dal 9% del 2021.
"In generale l'incidenza dell'economia non osservata è molto alta nel Mezzogiorno, dove nel 2022 rappresenta il 16,5% del valore aggiunto complessivo, seguita dal Centro dove il peso si attesta all'11,7%. Sensibilmente più contenute, e inferiori alla media nazionale, sono le quote raggiunte nel Nord-est e nel Nord-ovest, rispettivamente, pari al 9,4% e 8,9%". E' quanto si legge nell'ultima Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva pubblicata dal Mef.
Dall'analisi dell'incidenza delle varie componenti dell'economia non osservata (sotto-dichiarazione, lavoro irregolare e altro) sul valore aggiunto nelle regioni, il peso relativo delle tre componenti si conferma anche a livello di ripartizione geografica: prevale ovunque l'incidenza del valore aggiunto generato dalla sotto-dichiarazione che raggiunge il livello più alto nel Mezzogiorno (7,7% del valore aggiunto), mentre il livello più contenuto si registra nel Nord-ovest (4,6%). Nel Mezzogiorno è significativa anche la quota di valore aggiunto generato da impiego di lavoro irregolare che si attesta al 6,2%. Tale incidenza è uguale a quella media nazionale al Centro (3,9%); inferiore, invece, nel Nord-est e Nord-ovest dove si attesta, rispettivamente, al 3,0% e al 2,9%. A livello regionale l'incidenza dell'economia non osservata sul valore aggiunto oscilla tra il 19,1% della Calabria e il 7,7% della Provincia Autonoma di Bolzano.
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