Lo spagnolo a 63 anni cerca il quinto trionfo nel raid più duro : "Io, Al-Attiyah, Peterhansel e Loeb ora lottiamo con i giovani"
A quasi 64 anni è ancora lì, pronto come non mai a giocarsi una delle gare più dure che esistano. E ovviamente per vincerla: sarebbe la quinta volta nella carriera. Parliamo di Carlos Sainz, uno dei protagonisti più attesi della Dakar edizione 2026, in partenza sabato prossimo da Yanbu, in Arabia Saudita, il Paese che ospita per la settima edizione consecutiva il mitico raid. Sainz si è già mostrato in video sui social per caricare e caricarsi, mostrandosi in una forma fisica invidiabile. Alla vigilia della corsa lui è rimasto prudente, pensando alla sfortuna dello scorso anno al volante della Ford: «Il ribaltamento nella terza tappa ha spento gli entusiasmi. Però la squadra ha ugualmente appreso».
L'ULTIMA DI CARLOS?
—
I recenti problemi tecnici emersi nel Rally del Marocco sembrano alle spalle e il “Matador” si dice pronto: «Andiamo con fiducia e molto motivati. I nuovi piloti? Io, Al-Attiyah e Peterhansel ci siamo giocati la Dakar per moltissimi anni ed è un bene che arrivino volti nuovi». Sainz ha anche ipotizzato che questa potrebbe essere la sua ultima Dakar: «Per poter continuare bisogna avere un contratto, una macchina con cui correre e forse arriverà un momento in cui non l’avrò. Al momento non so quali siano i programmi della Ford». Lo applaude già il connazionale Nani Roma: «In Spagna a 63 anni si parla di pensione e andare a guardare i cantieri. Carlos invece va a tutta e vince. I nuovi arrivati nei raid dovrebbero stendergli il tappeto rosso».
IN ARABIA SAUDITA
—
Questa 47ª edizione scatterà sabato 3 gennaio con partenza da Yanbu, dove la carovana chiuderà la gara il prossimo 17 gennaio. Gli organizzatori hanno creato un percorso inedito che metterà a dura prova i concorrenti attraverso un prologo e 13 impegnative tappe tra pianure desertiche e dune. E sarà una sfida durissima: dei quasi 8mila km di gara, ben 5mila saranno prove speciali, una delle edizioni più lunghe e difficili. Un’importante novità è l’eliminazione della tappa crono di 48 ore, scartata poiché spingeva i piloti a rallentare strategicamente per ottenere posizioni di partenza migliori il giorno successivo. Al suo posto tornerà il formato marathon di due giorni, difficile perché proibirà l’assistenza meccanica al bivacco. Al via oltre 800 concorrenti di 69 diverse nazionalità su 431 veicoli. Il parco partenti comprende 118 moto, 73 auto “Ultimate”, 46 camion, 43 SSV e 38 Challenger, oltre ai veicoli storici della categoria Classic. Nelle auto (T1 Ultimate), la battaglia sarà come sempre molto accesa. Il campione in carica Yazeed Al-Rajhi difenderà il titolo con la Toyota Hilux, ma i principali favoriti includono Mattias Ekström e il già citato Sainz col nuovo Ford Raptor. Molto agguerrito anche il team Dacia Sandriders, che schiera il cinque volte vincitore Nasser Al-Attiyah e Sébastien Loeb. Da segnalare la presenza del veterano Stéphane Peterhansel, in gara nelle Stock con Land Rover.
GLI ITALIANI
—
Nelle moto, con 118 iscritti, il favorito d’obbligo è l’ultimo vincitore, l’australiano Daniel Sanders del team Red Bull KTM Factory Racing. L’Italia schiera diversi piloti, soprattutto nelle due ruote: Paolo Lucci (Honda CRF450 Rally), Tommaso Montanari (Husqvarna 450 Rally), Tiziano Internò (Honda), Cesare Zacchetti (Kove 450 Rally) Andrea Gava (Kove 450 Rally), Mattia Riva (KTM 450 Rally). Nelle auto in gara Gianpaolo Cavagna, Rebecca Busi (alla quarta partecipazione) e Guido Guerrini. Nei camion da seguire Andrea Cadei e il team tutto italiano delle ragazze Rachele Somaschini, Serena Rodella e Monica Buonamano. Questa edizione 2026 darà spazio anche alla sostenibilità ambientale con la categoria Mission 1000 con moto elettriche e camion a propulsione ibrida. La Dakar sarà seguita in tv da Sky Sport con collegamenti pomeridiani su Sky Sport 24 e approfondimenti ogni sera alle 21.15 in “Speciale Dakar Live”.










English (US) ·