L'arcivescovo scomunicato Viganò cita in giudizio lo Ior

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Il mandato ai legali per "un’indebita appropriazione di ingenti valori depositati presso lo Ior e già destinati a opere di Carità"

Carlo Maria Viganò - Fotogramma Carlo Maria Viganò - Fotogramma

06 maggio 2025 | 00.29

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Carlo Maria Viganò, l'arcivescovo ex nunzio a Washington, scomunicato nel luglio 2024 e noto per la strenua battaglia contro Papa Francesco e per le sue posizioni no vax, fa sapere di aver dato mandato ai suoi legali di citare in giudizio lo Ior, "unitamente a un prelato della Curia Romana" per "un’indebita appropriazione di ingenti valori depositati presso lo Ior e già destinati a opere di Carità".

"Al Tribunale civile di Roma si chiederà una rogatoria internazionale affinché le competenti Autorità vaticane dispongano il sequestro preventivo e cautelare di detti valori. Contestualmente si chiederanno tutte le perizie – oltre a quelle già acquisite – necessarie a valutare le diverse responsabilità delle persone coinvolte e la qualità delle loro condizioni e della loro condotta", scrive lo stesso Viganò su twitter, annunciando che indicherà l'ex segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, "con molti altri" come "testimone a conferma di quanto già risulta incontrovertibilmente da documenti in mio possesso e dello stesso Cardinale Parolin".

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