L'Italia si sta isolando in politica estera. Dalle opposizioni, dopo la presa di posizione della premier Giorgia Meloni sul vertice dei 'volenterosi' europei e a fronte dello scontro con Emmanuel Macron, si leva, di nuovo forte e allarmata, una voce contro la linea del governo.
"E' sempre più incredibile l'atteggiamento di Giorgia Meloni e del suo governo - dice il capogruppo Dem al Senato Francesco Boccia - ormai evidentemente ai margini in qualsiasi consesso internazionale. Per giustificare l'esclusione italiana da un vertice europeo Giorgia Meloni non esita a inventarsi una bugia, venendo poi smentita in diretta mondiale".
Per il leader del M5s Giuseppe Conte il caso rappresenta "una figuraccia internazionale gravissima" e nasce da un problema di coerenza della premier: "se contraddici te stessa - sottolinea - poi ti isolano e rimani lì, nello stesso luogo dove gli altri si riuniscono. Neanche ti chiamano, non contiamo nulla". Meloni è "una comparsa e ci fa fare una pessima figura", attacca da Avs, Angelo Bonelli.
"L'Italia deve stare a quel tavolo - dice il leader di Azione Carlo Calenda - e non partecipare per ragioni di antipatia personale non si può accettare, perchè Meloni è custode dell'interesse nazionale. Questo la Meloni non lo ha capito". Da Italia viva, in particolare, arriva poi la richiesta al ministro degli Esteri Antonio Tajani, perché si smarchi e prenda una posizione netta. L'Italia "è scesa dalla locomotiva europea", dice il vice-presidente di Iv Davide Faraone.
"Che pensa Tajani? Riesce a sibilare qualcosa?", chiede polemicamente. Il leader di Iv Matteo Renzi, tra l'altro, evidenzia con favore la condotta del presidente francese Emmanuel Macron. Per Renzi è "un leader che crede in un'Europa più forte e più unita". Ma il punto, è la replica del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, è che "Renzi rosica un po'".
Intanto ricompattata sull'Ucraina l'opposizione è unita anche sul fronte dell'altro conflitto, quello in Medioriente. Un'ampia delegazione di parlamentari italiani è, infatti, in missione umanitaria in quelle terre. E dai leader del centrosinistra arriva, forte, la richiesta al governo italiano perché lavori per fare in modo che possano raggiungere la Striscia. "Gaza oggi è l'inferno in terra", scrivono in una nota Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein a sostegno dei parlamentari in issione al valico di Rafah.
"L'Italia - è il loro appello - deve battere un colpo, Tajani passi dalle parole ai fatti: faccia pressione sulle autorità israeliane affinché Netanyahu cessi di ordinare i bombardamenti di civili e affinché si metta fine al vile ricatto del blocco degli aiuti umanitari". E ancora: "La carovana dell'Intergruppo parlamentare per la pace tra Palestina e Israele - sottolineano - sta raggiungendo il valico di Rafah: chiediamo alla Presidente del Consiglio Meloni e al ministro Tajani di impegnarsi perché i nostri parlamentari e le associazioni della società civile, in rappresentanza dei cittadini italiani, possano entrare nella Striscia di Gaza per consegnare gli aiuti umanitari alla popolazione civile e accompagnarne la distribuzione".
Nella nota si evidenzia inoltre la forte preoccupazione "per l'escalation delle operazioni militari dell'Idf, che da ieri sera sono costate la vita a oltre 100 palestinesi e hanno sin qui causato oltre 60mila vittime. Non si può più restare a guardare, il tempo delle parole è finito".
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