Juve-Torino, le ultime dai campi: Spalletti col jolly McKennie. Baroni, dubbio Adams-Ngonge

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L'ex ct debutta nel derby della Mole puntando ancora una volta su Kostic. Non al meglio Thuram. Il tecnico granata cerca il partner giusto per Simeone

Filippo Cornacchia e Simone Battaggia

7 novembre - 11:27 - MILANO

Manca un solo giorno al derby della Mole tra Juventus e Torino. Per regalare ai propri tifosi un'importante vittoria, i due allenatori studiano ed elaborano la migliore formazione possibile. Per Spalletti l'ultimo nodo da sciogliere riguarda Khephren Thuram, non al massimo ed escluso dalle convocazioni della Francia del ct Deschamps. Per Baroni, invece, qualche dubbio in più. Quattro, infatti, i ballottaggi ancora aperti in casa granata: per non sbagliare le scelte, l'ex tecnico della Lazio sfrutterà tutte le occasioni - fino alla rifinitura - per capire quale volto dare alla propria squadra in vista della stracittadina. 

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Ogni partita è un debutto per Luciano Spalletti. Dopo le prime panchine in Serie A e Champions alla guida della Juventus, domani il tecnico di Certaldo esordirà nel derby della Mole. All’Allianz Stadium arriva il Torino e l’ex ct vuole proseguire la serie positiva - vittoria con la Cremonese e pareggio con lo Sporting - per arrivare al meglio alla sosta e magari accorciare ancora un po’ sulla vetta: attualmente il Napoli è lontano quattro punti. Spalletti non stravolgerà la Signora e difficilmente rinuncerà a due dei suoi intoccabili contro i granata. Il precario di lusso Weston McKennie, in scadenza a giugno come Dusan Vlahovic, è sempre stato un avversario apprezzato da Lucio e queste prime uscite in bianconero lo hanno confermato una volta di più. I movimenti del jolly americano saranno una delle chiavi per battere il Torino. L’allenatore bianconero chiederà il solito doppio lavoro al suo pupillo, velenoso quando si inserisce nell’area avversaria con grande tempismo ma anche quando si allarga in fascia lasciando il centro del ring ad Andrea Cambiaso. Calcio fluido e occupazione degli spazi per mandare in tilt il sistema d’allarme della squadra di Marco Baroni. McKennie è uno dei più esperti della Juventus e al Torino ha già segnato in passato. Il centrocampista è uno dei tanti uomini derby: da Kenan Yildiz (2 gol in 2 partite la scorsa stagione contro i granata) a Dusan Vlahovic, da Manuel Locateli a Federico Gatti. Insegue ancora il primo timbro nel derby Teun Koopmeiners, la novità più bella della gestione Spalletti. L’olandese, però, ai tempi dell’Atalanta realizzò addirittura una tripletta contro il Torino. L’ex ct ha indietreggiato il raggio d’azione di Koop – da centrocampista a regista difensivo – e mister 51 milioni in due partite con Lucio ha convinto più che nelle precedenti 55 vissute con Igor Tudor e Thiago Motta. "Mi piace gestire il pallone da dietro, ho detto alla società che non mi trovavo bene a giocare spalle alla porta", ha confessato Teun. Il costoso problema in pochi giorni si è trasformato in un’arma tattica speciale e sarà così anche domani nel derby. Un po’ leader della difesa a tre e un po’ costruttore di gioco: le sue verticalizzazioni per Kenan Yildiz possono spostare gli equilibri. A Filip Kostic, invece, piace il binario sinistro e Spalletti non ha fatto altro che rimetterlo in pista: dopo il gol a Cremona e il part-time contro lo Sporting, il serbo si candida per tornare dal primo minuto contro il Torino. Il dubbio dell’ultima ora riguarderà Khephren Thuram, non al massimo ed escluso dalle convocazioni della Francia del ct Deschamps.

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Quattro ballottaggi, tanti diversi modi di cambiare faccia al Torino. Con Coco, Adams e Pedersen che dopo aver saltato l’allenamento di martedì hanno lavorato abbastanza regolarmente con il gruppo, con Aboukhlal che in una fase dell’allenamento di ieri si è unito ai compagni e che oggi lo farà a tempo pieno, con il solo dubbio sulla disponibilità di Israel, Marco Baroni prepara a pieno regime il derby di domani con la Juve. E sfrutterà tutte le occasioni - l’ultima rifinitura è in programma oggi pomeriggio - per capire quale volto dare ai granata nel derby di domani sera all’Allianz Stadium. In difesa Guillermo Maripan sembra un punto fermo nelle idee di Baroni: il cileno nelle ultime giornate ha alzato il livello. Adrien Tameze rappresenta un po’ la sorpresa tattica di questo avvio di stagione, perché da centrocampista si è adattato a braccetto di destra garantendo una copertura puntuale e un contributo anche in costruzione. In campionato finora Saul Coco è sempre stato in campo per 90 minuti, ma nelle ultime gare Ardian Ismajli ha ritrovato la condizione e ora spinge forte per una maglia da titolare. A centrocampo, Baroni ha provato con successo Ivan Ilic nel ruolo di play. La risposta è stata positiva, sia contro il Bologna, sia contro il Pisa: il serbo magari ha bisogno di un po’ di tempo per entrare nel ritmo gara, ma è capace di accendere il gioco e mettere personalità. Kristjan Asllani resta favorito per un posto in mezzo al campo, ma Ilic si sta confermando come una valida alternativa. Lo stesso discorso vale per Valentino Lazaro a sinistra. L’esterno austriaco negli ultimi mesi si era mosso soprattutto a destra, ma dalla sfida contro il Genoa ha convinto anche sull’altro lato, a piede invertito. Nello stesso periodo Niels Nkounkou è rimasto ai box, alle prese con un problema muscolare che negli ultimi giorni però sembra risolto, tant’è che martedì è sembrato in buone condizioni. Baroni dovrà decidere quindi tra gli strappi del mancino e l’affidabilità di Lazaro. In attacco, Giovanni Simeone rappresenta un punto fermo, e non solo per i quattro gol già segnati in campionato. Il dubbio riguarda la sua spalla: Che Adams ha dimostrato affiatamento con l’argentino, un’intesa legata soprattutto al fatto di avere entrambi una grande tecnica di base e un approccio “alla Toro” che li porta a spendersi tanto in entrambe le fasi, ma Cyril Ngonge porta un quoziente di imprevedibilità che potrebbe essere molto utile contro i bianconeri.

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