Juve, c'eri andata Vecino! Kolo Muani gol, ma la Lazio pareggia al 96' con l'uruguaiano

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Bianconeri in vantaggio, poi restano in 10 e tengono botta, ma in pieno recupero il centrocampista trova il pari. E la Roma lunedì può fare il doppio sorpasso

Guendalina Galdi

Giornalista

10 maggio 2025 (modifica alle 20:17) - ROMA

Game, set, match. Lazio e Juve all’Olimpico si annullano, salgono appaiate al quarto posto a 64 punti ma è solo un passettino in attesa di lunedì sera, quando entrambe saranno quasi costrette a fare il tifo per l'Atalanta per non fare la fine dei due proverbiali litiganti e veder godere il terzo, in questo caso la Roma che con una vittoria andrebbe a +2 su questa strana coppia. Succede tutto nel secondo tempo: Kolo Muani illude Tudor, Vecino evita la sconfitta a Baroni e tutti rimandano ancora agli ultimi 180 minuti di campionato il verdetto su una corsa Champions infinita.

primo tempo senza gol

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Lazio in campo con i migliori uomini a disposizione e Pedro in panchina come jolly a gara in corso. L'unico dubbio era alle spalle di Castellanos: Dele-Bashiru vince il ballottaggio e Dia si accomoda in panchina. Anche la formazione della Juve è presto fatta: Savona in difesa, Costa esterno a destra, Nico e Kolo Muani davanti a tutti con Vlahovic recuperato ma in panchina. Dopo tre minuti è la novità di Baroni a far tremare Tudor: Dele-Bashiru raccoglie un bel suggerimento di Guendouzi, avanza e da posizione defilata prova comunque la conclusione ma colpisce l'esterno della rete. Di Gregorio comunque c'è ma manda subito un messaggio ai suoi difensori: attenzione. Il primo tiro della Juve verso la porta di Mandas arriva dopo quasi dieci minuti di gioco ed è un calcio di punizione dalla trequarti che Locatelli però indirizza troppo verso il portiere. È la Lazio però che nelle prime fasi di gioco si rende più pericolosa e la velocità di Isaksen coglie impreparato Savona che si perde l'avversario che arriva a tu per tu con Di Gregorio. Cross pericoloso, il numero uno della Juve ci mette una pezza e un guantone e sgonfia anche questa occasione. Per rivedere una Signora pericolosa dalle parti dell'area di rigore avversaria bisogna aspettare il 16': angolo per la Juve, batte Locatelli che cerca Nico Gonzalez ma l'argentino non trova il pallone e viene travolto da un intervento scomposto di Mandas che per qualche secondo lascia la porta sguarnita. La palla arriva sul destro di Alberto Costa che non ci pensa due volte e calcia ma viene murato dal resto della difesa della Lazio, di nuovo attenta e ordinata. Come al 20', quando Gila vince un uno contro uno con Kolo Muani. Questa Juve fa fatica a rendersi pericolosa ma non è la sola preoccupazione di Tudor: i diffidati in campo sono tre e due di questi, Thuram e Savona, nel giro di sette minuti vengono ammoniti e salteranno l'ultima di stagione allo Stadium contro l'Udinese. Una brutta notizia che potrebbe pesare di meno solo con i recuperi al cento per cento di Gatti (oggi entrato nel finale) e Koopmeiners. Superata ampiamente la mezz'ora di un primo tempo con più imprecisioni che chiare occasioni da gol, un'altra scossa bianconera prova a darla un inaspettatamente propositivo Alberto Costa che dalla destra arriva quasi sul fondo, rientra e calcia. Anche stavolta viene murato ma almeno Tudor e compagni apprezzano il guizzo (il secondo) in una partita che vale la Champions ma che non ricorda certo una di quelle gare delle notti di coppe e di campioni.

kolo-gol, vecino replica

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In questa partita a scacchi così bloccata, la prima mossa del secondo tempo è di Tudor: fuori uno spento Nico Gonzalez e dentro Conceiçao, a lungo "catechizzato" proprio dall'allenatore a bordocampo poco prima di subentrare. L'ingresso del portoghese si nota presto: subito un buon recupero palla e poi ripartenza veloce. Sulla destra poi scatta anche Alberto Costa che arriva sul fondo, cerca un compagno e invece trova Marusic. Ma Madama sembra avere un altro passo e al 51' Kolo Muani a porta spalancata e da due passi non può sbagliare e incorna bene il cross preciso di McKennie. Quarto gol (su 7) in trasferta per il francese, altra rete presa dalla Lazio entro i primi, e spesso fatali, 15 minuti della ripresa. All'Olimpico si sentono solo i 10mila tifosi della Juve nel settore ospiti. Baroni corre subito ai ripari: fuori Dele-Bashiru e Isaksen, dentro Dia e soprattutto Pedro, l'uomo che sa come ribaltare uno svantaggio. Al 58' il gioco si ferma, sembra il remake della chiamata Var dopo il fallo di Yildiz su Bianco due settimane fa. Sui monitor, lo stesso chiarimento: check in corso, possibile condotta violenta. La smanacciata punita stavolta è di Kalulu, l'avversario a terra con le mani sul volto è Castellanos. Review a bordocampo e poi l'arbitro Massa non ha dubbi: rosso diretto. La situazione indisponibili in casa Juve continua a complicarsi: torna Yildiz ma dall'Olimpico Tudor perde in un colpo solo Thuram, Savona e il difensore francese che rientra in lacrime negli spogliatoi, conscio di aver finito oggi il suo campionato. Difesa da re-inventare ma ci sarà tempo per pensarci. La Juve deve gestire ancora l'inferiorità numerica ma l'uomo in meno sembra renderla più attenta dietro. Baroni predica calma ma per quanto la sua squadra crei, la squadra non riesce a trovare chi butti in porta il pallone. La Lazio però cresce e al 71' Guendouzi ci prova dalla distanza ma Di Gregorio non si scompone perché il tiro viene ribattuto prima. Nemmeno cinque minuti più tardi è Gila che ci prova di testa e stavolta invece Di Gregorio è decisivo. All'assedio si unisce anche Pedro: mancino dal limite poco alto sopra l'incrocio lontano. Al 79' Alberto Costa esce dal campo per qualche problema fisico e al suo posto entra Douglas Luiz con Locatelli che così arretra sulla linea difensiva. Lì Madama non può concedersi cali di concentrazione e Veiga all’81' argina bene lo spunto di Dia, poi Thuram e Savona chiudono Pellegrini. Ma che brividi. Un altro finale di sofferenza per Tudor che a cinque minuti dal 90' spiazza tutti e toglie Conceiçao e Adzic – due subentrati – per Vlahovic e Gatti. A due minuti dal novantesimo si alzano i decibel e la pressione: Di Gregorio atterra in area Castellanos, rigore per la Lazio. L'Olimpico esulta come se i padroni di casa avessero già pareggiato ma il Var strozza in gola l'entusiasmo. Niente penalty per un fuorigioco che annulla tutto quello che è venuto dopo: fallo compreso. Tempo pochi minuti e Di Gregorio si fa perdonare con una super parata che spedisce la conclusione di Dia sul palo. È però al 96' che non può nulla sul tap-in di Vecino, che arriva dopo un’altra parata provvidenziale sul colpo di testa di Castellanos. Lo stadio esplode ma alla fine gli applausi sono timidi. Per entrambe questo 1-1 sembra un'altra occasione persa ma in un campionato così incerto l'ultimo posto per la Champions si deciderà al fotofinish.

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