
Alle Olimpiadi di Londra 1908, l'americano si aggiudicò la medaglia d'oro, ma la scena gli venne rubata da... un italiano
Entrare nella storia dalla porta principale per poi scoprire che il mondo si ricorda quasi soltanto chi ci è arrivato tramite quella di servizio. Si è in ottima compagnia, perché quasi tutti si ricordano della Germania Ovest Campione del Mondo nel 1974 come "comprimaria" della fantasmagorica Olanda di Crujiff e Neeskens, vittima del proprio autocompiacimento tecnico, troppo bella per saper anche speculare sul vantaggio momentaneo ghermito al secondo giro di lancetta; oppure, quando ripensano all'edizione del Gran Premio di Formula Uno di Monaco nel 1984, rammentano a stento che il vincitore fu Alain Prost perché la memoria "chiama" subito la Toleman di uno sconosciuto Ayrton Senna che sotto la pioggia aveva già meritato la vittoria, prima dell'interruzione. Questi esempi Johnny Hayes non ebbe il tempo di conoscerli, quando salutò il mondo esattamente sessant'anni fa, il 25 agosto del 1965.