Italiano: "Contro l'Aston Villa serviranno malizia e furore. Ndoye recuperato"

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Il tecnico dei rossoblù alla vigilia del match di Champions: "Continuiamo a proporre e i risultati arriveranno. Non basta schocchiare le dita"

Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite

21 ottobre - 20:06 - BIRMINGHAM (INGHILTERRA)

Serve un’impresa, una scintilla, una magia. Sarebbe il miglior biglietto da visita per staccarsi dai cattivi pensieri e da staccare per entrare in una nuova dimensione. Il Bologna recupera Ndoye e Iling Jr, il tutto mentre – e non era la prima volta – stamattina Lewis Ferguson ha svolto praticamente tutto l’allenamento con la squadra. Ma lo scozzese punta la prossima gara di Champions contro il Monaco perché tutto il resto è domani e qui, Villa Park, 53.000 spettatori di cui 2500 bolognesi, la squadra di Emery a punteggio pieno (ha battuto Young Boys e Bayern Monaco) e Bologna a un punto, frutto dello 0-0 contro lo Shakhtar antecedente al ko (con grande dignità) ad Anfield.

italiano

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Vincenzo Italiano ragiona su chi far giocare di punta (Castro o Dallinga?), poi comincia così: "Chiaramente è una partita importante come le altre anche se adesso dobbiamo fare punti, cercare prima di tutto la prestazione, dobbiamo mettere più malizia e furore – dice il tecnico del Bologna -: l’avversario è certamente competitivo, i livelli sono alti. Ndoye è recuperato, si è allenato, sta bene e sono contento di questo perché alla fine non averlo a Genova è stato un sacrificio ma averlo domani sera è importante. Castro o Dallinga? Vediamo chi parte, le energie devono essere al massimo, ci vogliono giocatori che possano dare il 100% e poi contare sui subentrati: chi parte dà tutto, gli altri arrivano. Ora bisogna fare sostanza".

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A fianco di Vincenzo Italiano c’è Sam Beukema, uno dei migliori difensori centrali del nostro campionato: "Sono d’accordo con Italiano, ci manca poco per conquistare i tre punti – dice il centrale olandese -, ma sento che siamo vicini e dobbiamo gestire meglio la parte finale delle partite. Il 2-2 di Genova? Subito dopo la gara eravamo frustrati perché la vittoria era lì, quasi presa: ecco, dobbiamo giocare come quei primi settanta minuti".

coppa campioni 1982

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Il Villa Park ricorda in ogni angolo la Coppa dei Campioni vinta nell’82: il Bologna, in ogni anfratto della mente, dovrà mettere da parte una statistica che lo vede aver vinto una sola gara su dieci (Champions compresa) e che racconta che tra le squadre presenti in questa Champions League, è quella con la percentuale di successi più bassa in stagione considerando tutte le competizioni (10%): "L’importante è giocarci sempre la partita a viso aperto – dice Italiano -: noi continuiamo a proporre e i risultati arriveranno. Non è che scocchiamo le dita e arrivano i tre punti: c’è l’Aston Villa, a punteggio pieno, ma sono convinto che da qui porteremo spunti importanti. Il 2-2 di Genova? Ora abbiamo bisogno del risultato, sono convinto che ci siamo vicini, qualche dettaglio lo dobbiamo curare ma so che i ragazzi hanno capito cosa bisogna fare. Aston Villa e Liverpool hanno identità diverse, i nostri avversari di domani spesso lasciano il pallino del gioco ma sanno poi colpirti negli spazi che crei, sono pericolosissimi sulle palle inattive, è una squadra in salute ma contro di loro bisogna andare forte".

da decidare a bologna

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Bologna ha vissuto e vive giorni difficili, alluvione e disagi, anche vittime, case allagate, gente in mezzo al fango: "Ci è dispiaciuto già dopo la partita di Genova sentendo poco alla volta le cattive notizie – dice il tecnico -: quando siamo tornati da Genova abbiamo trovato il centro sportivo allagato, abbiamo spostato l’allenamento del giorno dopo, ci dispiace per quelle persone che hanno perso tanto e vogliamo dare qualcosa in più per questa gente, vogliamo andare più forte anche per loro. Il diverbio Karlsson-Ravaglia a Genova? Lo svedese doveva stare in un’altra posizione durante il secondo gol e c’era nervosismo per quello, ma non è per quello che abbiamo pareggiato".

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Intanto Samuel Iling jr, in prestito al Bologna proprio dall’Aston Villa, si racconta a Sky spiegando il perché ha scelto di tornare in Italia per un anno e in prestito: "Si trattava più che altro di continuare la progressione della mia carriera e il mio sviluppo – dice l’ala inglese che in passato aveva ricevuto messaggi da Bellingham -. Avrei potuto vivere un altro anno in cui, uscendo dalla panchina, non avrei però avuto tutti i minuti che avrei voluto. Così, ho parlato con l'allenatore e abbiamo deciso che era meglio per me andare in prestito. Se dovessi fare gol? Esulterò forse un pochino, ma non esagererò. Sarà una buona opportunità per mostrare ai tifosi dell’Aston Villa cosa so fare e spero di ricevere un caloroso benvenuto". In fondo questa sarà casa sua, di cui però domani sera vorrebbe avere le chiavi.

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