Italia coraggiosa, ma non basta: a Pretoria passa il Sudafrica 42-24

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Nel Summer Tour gli Azzurri, ampiamente rimaneggiati per colpa di 7 infortuni, reagiscono con forza nel secondo tempo. Ma  in casa dei campioni del mondo devono arrendersi

Francesco Palma

5 luglio - 19:43 - MILANO

Visti i presupposti era facile pensare ad un massacro, con il Sudafrica in formazione tipo contro un’Italia ampiamente rimaneggiata tra infortuni (ben 7) e giocatori tenuti a riposo: a Pretoria i campioni del mondo passano 42-24 contro gli Azzurri (6 mete a 3) che comunque tengono bene il campo e offrono soprattutto una gran bella reazione nella ripresa, con 3 mete e una prestazione coraggiosa che fornisce segnali molto positivi a Gonzalo Quesada. Gli Springboks fanno quello che devono nel primo tempo, portandosi sul 28-3 contro un’Italia che oltre a difendere sembra non poter fare altro, poi nella ripresa Zuliani (il migliore degli Azzurri) marca subito una meta, Rassie Erasmus inserisce la solita “bomb squad” ma non ottiene l’effetto sperato perché gli Azzurri rispondono colpo su colpo, marcando altre 2 volte. Chiaro, in queste condizioni non si poteva aspirare a più di una buona prestazione, ma Quesada aveva chiesto una partita competitiva e a Pretoria si è vista. Sabato 12 luglio si replica a Port Elizabeth, ancora contro gli Springboks. 

Assalto

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Il match è esattamente quello che ci si aspettava: un assalto. Il Sudafrica mette una pressione furiosa agli Azzurri in ogni occasione: mischie (sempre dominanti), touche, punti d’incontro. Per l’Italia è praticamente impossibile costruire un’azione, si può solo difendere e lo fa anche bene, e alla fine la prima meta arriva solo su un calcetto di De Allende che manda Kriel (che parte in fuorigioco, ma per Hollie Davidson è tutto buono) a schiacciare il 7-0. Quando gli Azzurri provano a mettere il naso fuori non c’è modo di mettere in difficoltà gli Springboks, e a furia di difendere alla fine arriva il primo segnale di cedimento: Lorenzo Cannone interrompe un’azione pericolosa del Sudafrica con un fallo e si prende il giallo, gli Springboks chiamano mischia e portano a spasso il pacchetto azzurro fino al centro dei pali, 14-0. Da Re accorcia le distanze dalla piazzola e toglie lo “0” dalla casella dei punti azzurri, ma dall’altra parte si accende Arendse che manda per le terre tre azzurri e con la solita accelerazione fulminea trova la terza meta. I campioni del mondo continuano a martellare, non si può dire che l’Italia non ci metta tutto ciò che ha nel difendere – facendolo anche con competenza e con una buona struttura – ma la differenza è troppo evidente e soprattutto logorante: nel finale di primo tempo Van den Berg raccoglie il pallone dalla solita mischia avanzante, manda fuori tempo Fusco con una finta e si apre lo spazio per segnare il 28-3 con cui si chiude il primo tempo. 

Reazione

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Nella ripresa c’è una bella reazione dell’Italia: Lynagh si inventa un assist al volo al piede per Menoncello, poi gli avanti fanno strada palla in mano e un grandissimo Zuliani (il migliore degli Azzurri) marca la prima meta della squadra di Quesada. Rassie Erasmus non la prende benissimo e anticipa l’ingresso della bomb squad, la devastante panchina sudafricana, con tanto di fuochi d’artificio a corredo. La notizia peggiore è invece l’uscita in barella di Lorenzo Cannone, che si aggiunge al già lunghissimo elenco di infortunati. Dall’altra parte il Sudafrica riallunga con la carica di forza di Koch, poi gli Azzurri si divorano la seconda meta: bellissima azione di Odiase e Vintcent che aprono in due la difesa sudafricana, poi Trulla allarga su Gesi che va a schiacciare in bandierina ma viene portato fuori un attimo prima di segnare da Arendse. La marcatura però arriva subito dopo: 20 metri di maul avanzante e il neoentrato Dimcheff (italo-argentino, scoperto da Quesada quando lavorava per la federazione argentina) finalizza per il 35-17. Gli Azzurri continuano con grande voglia e trovano addirittura la terza meta con Niccolò Cannone, capitano di giornata, va a schiacciare un pallone ben recuperato da Dimcheff. Nel finale Koch trova la meta che chiude il match sul 42-24, anche se l’Italia (in 14 per un giallo a Izekor) avrebbe anche l’occasione di segnare per la quarta volta, ma Bertaccini si vede annullare la prima gioia in azzurro per un fallo in attacco.

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