Istat, cala la sedentarietà. Abodi: "Numeri importanti, ora diamoci da fare. Insieme"

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Presentato a Roma il rapporto sulla pratica sportiva. Il ministro: "Noi, Coni, Cip e Sport e Salute formiamo una struttura unica al mondo"

Elisabetta Esposito

Giornalista

30 giugno - 16:30 - ROMA

Italia sempre più in movimento: la sedentarietà cala dal 35% del 2023 al 32,8% del 2024) e lo sport sorride. A partire dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi che, commentando i dati sulla pratica sportiva dell'Istat presentati oggi alle Piscine del Coni, afferma: "Questi numeri sono uno strumento incredibile. Noi formiamo una struttura unica al mondo con Coni, Cip, Sport e Salute. È vero che il medagliere dovrà a migliorare, ma dovrà andare di pari passo con la qualità della vita, dunque dobbiamo favorire la competitività, ma anche sostenere la qualità della vita attraverso lo sport". 

oltre l'entusiasmo 

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Negli ultimi 30 anni  la pratica sportiva continuativa e saltuaria è cresciuta dal 26,6% nel 1995 al 37,5% nel 2024. In particolare quella continuativa è salita dal 17,8% al 28,7%, quella occasionale è rimasta stabile all'8,7%. "Ma non basta più l'entusiasmo, bisogna partire dai numeri, senza non si può pianificare in modo concreto - spiega il neopresidente del Coni (che oggi si è dimesso da numero uno della Federcanoa), Luciano Buonfiglio -. La visione che voglio trasmettere e che sono certo il mondo dello sport saprà cogliere è che dobbiamo metterci tutti insieme, tutti devono essere a disposizione. Con una sola giacca, quella dell'Italia per il bene dei nostri cittadini".

infrastrutture

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Il numero uno del Cip Marco Giunio De Sanctis sottolinea: "I problemi nel settore paralimpico permangono nonostante i passi avanti e gli sforzi profusi a cominciare dall'impiantistica sportiva che ci impedisce di accedere. Questo è un problema serio e serve un intervento comune". (Anche) a questo risponde l'a.d. di Sport e Salute Diego Nepi: "Bisogna aumentare lo sport destrutturato, creando una nuova offerta attraverso spazi non convenzionali, playground e palestre scolastiche". 

tasso di abbandono

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Ma ci sono anche altri problemi, come "l'alto tasso d'abbandono alla pratica sportiva", evidenziato dal presidente dell'Istituto del Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri: il 25,4% della popolazione dai 3 anni in su dichiara di aver interrotto la pratica sportiva esercitata in passato per mancanza di interesse, difficoltà economiche, l'insufficienza di impianti o la difficoltà a raggiungerli. Tra gli sport che hanno subito un calo nei praticanti dal 2006 a oggi c'è il calcio (dal 24,2% a 20,1%), mentre cresce il tennis (dal 6,5% 2006 all´ 8,5%). Analizzando gli altri dati si scopre che lo sport è praticato maggiormente negli impianti al chiuso (59,5%), ma cresce la pratica in casa (dal 13,5% al 20,2% in 10 anni). Si pratica sport per stare in forma (61,5%), passione o piacere (49,8%) e per svago (42,6%), ma anche per ridurre lo stress (27,5%).

abodi su calcio e coni

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A margine dell'evento il ministro Abodi ha parlato anche di altro: "Il calcio in difficoltà? È talmente importante per l'Italia che saprà trovare le formule giuste per recuperare. Il Commissario stadi arriverà in riconversione e ne vedrete l'effetto a fine luglio. Avrei preferito averlo già dentro il testo ma ho imparato a rispettare i tempi e i modi. E su Buonfiglio: "Ho sempre detto vinca il migliore e mantengo questo spirito nonostante personali convincimenti che, se rimangono intimi, non rappresentano nulla di negativo. In tutto ciò c'è un nuovo presidente del Coni, si chiama Luciano Buonfiglio e andrà avanti con tutta la sua squadra. Sabato mattina abbiamo avuto un lunghissimo e piacevolissimo incontro e avrà tutta la nostra collaborazione non perché è una nostra concessione ma un nostro dovere. Sappiamo cosa fare e sappiamo farlo insieme. Tutti lavoreremo per il bene comune del sistema così da rendere l'Italia competitiva nel contesto internazionale. Non vogliamo crogiolarci sui risultati positivi ma aggredire quelli critici".

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