In campo Norvegia-Italia 0-0 per le qualificazioni ai Mondiali
LA VIGILIA
Non è formalmente uno spareggio, ma ne ha tutta l'aria. L'Italia di Luciano Spalletti comincia a Oslo contro la Norvegia il suo cammino verso i Mondiali 2026, e dopo due mancate qualificazioni un nuovo fallimento è inconcepibile, nella mente dei protagonisti azzurri. Ma quella di venerdì è già la partita chiave. A leggere le stelle, la nazionale trae presagi tutt'altro che positivi; il ct li esorcizza con la certezza che i suo ragazzi "avranno voglia ed estro, e tireranno fuori qualcosa dal cilindro" di fronte allo spauracchio Haaland.
La Norvegia ha già giocato e vinto due partite, con 9 gol fatti e 2 subiti. Dato per assodato che la sfida per il pass Mondiale è tra la nazionale allenata da Solbakken e gli azzurri, in campo domani l'Italia dovra' assolutamente non perdere, e anche un pari sarebbe premessa di un percorso tutto in salita.
Non bastassero il caso Acerbi e le assenze in difesa (Buongiorno tornato a casa dopo il primo giorno di ritiro, poi Gabbia) e a centrocampo (Locatelli out), ci si e' messo anche il forfait dell'ultima ora di Kean. Spalletti confidava sulla sua vena del gol per bilanciare l'attacco impressionante della Norvegia, ora la preoccupazione non e' solo chi marca Haaland (Bastoni, Coppola o Gatti?) ma anche chi finalizza il gioco del centrocampo (tocchera' a Retegui). "Noi abbiamo fatto delle cose molto buone dopo gli Europei, per cui si va a tentare di ripetere qualcosa che conosciamo", ha detto Spalletti dopo la rifinitura a Coverciano, prima di salire sull'aereo per Oslo.
"Ma poi - l'aggiunta - siamo sicuri di avere l'estro e la volontà di tirare fuori qualcosa dal cilindro. Con la Norvegia è la partita più importante, perché è quella che ci può portare ai Mondiali - dice ancora il ct azzurro -. Si va a giocarla con tutta la voglia possibile, pur sentendo un po' di tensione per quella che è l'importanza e la bellezza della gara, perché ti vai a giocare qualcosa di unico". Spalletti ha spiegato di aver puntato su chi aveva continuato ad allenarsi dopo la fine del campionato e non era ancora andato in vacanza (di qui la chiamata di Rugani come subentro difensivo) e si e' detto confortato dall'approccio degli azzurri. "Hanno lavorato bene, quando parti fiducioso e' un buon inizio. Che Norvegia mi aspetto? Una squadra di attacco, che vorra' fare la partita - ha aggiunto - E' la situazione migliore per noi, perche' vuol dire che ci saranno spazi in avanti. Dovremo pero' esser bravi a palleggiare e uscire dalla pressione per sfruttarli, quegli spazi...".
Vista l'emergenza in difesa, Spalletti lascia intendere di aver gia' scelto il centrale del terzetto ("ci può giocare lo stesso Bastoni, Coppola o Rugani"), per i quale in origine era stato chiamato Acerbi. "Poi mi spiegherà dove gli ho mancato di rispetto, e gli dirò quello che penso sul rispetto a me e alla nazionale", ha chiosato il ct, visibilmente infastidito del clamoroso rifiuto del difensore Inter e di quel che ne e' seguito. Compreso il like del predecessore-ct, Roberto Mancini, al post Instagram dell'interista. "Io penso che gli avranno rubato il telefono - dice Spalletti - e gli hanno messo 'like' per fargli fare brutta figura: può succedere, i cellulari vengono hackerati. Penso sia andata cosi, non vorrei pensare diversamente...".
La formula giusta per mettere in difficolta' la miglior Norvegia di sempre dovrebbe essere il centrocampo. "Siamo l'Italia, dobbiamo sempre mettere in difficolta' qualsiasi avversario", dice Tonali. "Ma per farlo dovremo giocare da squadra, e fare la cosa semplice: non facciamoci condizionare dagli infortuni, niente alibi. Lasciamo da parte i pensieri negativi". Per il centrocampista del Newcastle probabile un impiego dietro Retegui, in coppia con Raspadori o Frattesi, per infittire la rete azzurra di possesso palla e sfruttare gli spazi tra le linee. Certezze, pero', non ci sono: se in campo andra' l'Italia del primo tempo con la Germania, a marzo scorso, saranno guai; se invece sara' quella del secondo tempo (con la rimonta guidata da Kean), il bivio potra' prendere la strada giusta.
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