"Dio è lì dove
l'innocente soffre. La croce di Cristo rivela la giustizia di
Dio.
E la giustizia di Dio è il perdono: Egli vede il male e lo
redime, prendendolo su di sé. Quando siamo crocifissi dal dolore
e dalla violenza, dall'odio e dalla guerra, Cristo è già lì, in
croce per noi e con noi. Non c'è pianto che Dio non consoli; non
c'è lacrima che sia lontana dal suo cuore. Il Signore ci
ascolta, ci abbraccia come siamo". Lo ha detto il Papa
nell'omelia della messa per le canonizzazioni. "Chi invece
rifiuta la misericordia di Dio, resta incapace di misericordia
verso il prossimo. Chi non accoglie la pace come un dono, non
saprà donare la pace", ha aggiunto il Pontefice.
"Due tentazioni mettono alla prova la nostra fede: la prima -
ha detto ancora il Pontefice - prende forza dallo scandalo del
male, portando a pensare che Dio non ascolti il pianto degli
oppressi e non abbia pietà del dolore innocente. La seconda
tentazione è la pretesa che Dio debba agire come vogliamo noi:
la preghiera cede allora il posto a un comando su Dio, per
insegnargli come fare a essere giusto ed efficace. Da entrambe
le tentazioni ci libera Gesù, testimone perfetto di confidenza
filiale", ha concluso il Papa.
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