Calo tasse ma anche molti balzelli: il fisco rimane al centro della manovra della legge di Bilancio. Ci sono le riduzioni dell'Irpef e la rottamazione, gli alleggerimenti per i rinnovi contrattuali per i redditi bassi.
Ma a fronte di 7,9 miliardi di minori entrate previste dagli interventi, ci sono 9,6 miliardi di maggiori entrate. I nuovi prelievi fiscali - va detto - pesano in gran parte sulle banche e le assicurazioni, in una sorta di riequilibrio tributario. Ma ci sono anche tasse che impattano sulle tasche dei cittadini, come il prelievo di 2 euro sui piccoli pacchi extra-Ue, l'aumento delle accise dei carburanti e quelle dei tabacchi, la cedolare sugli affitti brevi che sale dalla seconda casa locata in poi.
I dati - che prevedono come copertura anche 6,7 miliardi di tagli di spesa, soprattutto dai ministeri, e una rimodulazione da 5 miliardi del Pnrr - sono ora sul tavolo dei parlamentari che alla Camera hanno avviato il veloce esame della legge di Bilancio. Le opposizioni hanno presentato 949 emendamenti che però non incideranno sulla manovra, che oramai blindata viaggia verso il voto di fiducia che sarà posto domenica e votato lunedì alle 19. L'ok finale, salvo imprevisti, è già fissato per le 13 di martedì 30 dicembre. Le tasse comunque mantengono un ruolo centrale nella manovra.
Nel bene e nel male. Per i contribuenti le note positive riguardano l'Irpef: la seconda aliquota cala dal 35 al 33%: una posta che da sola vale a regime 3 miliardi. L'impatto parte dai 28mila euro ma i benefici maggiori partono dai 50mila euro in su. In soldoni valgono 440 euro l'anno e vengono sterilizzati a 200mila euro con il taglio delle detrazioni. C'è poi lo sconto fiscale con una micro-tassa del 5% sugli aumenti contrattuali, dal 2024 in poi, ma solo per redditi complessivi sotto i 33mila euro lordi. Altri benefici fiscali arrivano sui premi di risultato tassati all' 1% e sulle retribuzioni relative al lavoro notturno, festivo e per chi fa turni che pagheranno meno, un 15% di flat tax. Sono misure che insieme valgono circa 1,4 miliardi di alleggerimenti.
Rimangono poi i bonus su ristrutturazioni ed energia: al 50% sulla prima casa, al 36% sulle seconde case. A questi è legato il credito d'imposta al 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (fino a 5.000 euro).
Ma l'alleggerimento fiscale premia anche chi ha ricevuto cartelle dal fisco: la rottamazione che arriva ora al 31 dicembre 2023 vale 1,48 miliardi di minori entrate il prossimo anno. Uno sconto fiscale è rappresentato poi dall'ennesimo rinvio della plastic e sugar tax che vale 385 milioni. C'è infine l'iper-ammortamento per le imprese che migliorano l'impatto energetico con investimenti green (237,7 milioni nel 2026, 842,6 milioni nel 2027, 1.445,2 milioni di euro per il 2028).
Ma il fisco in manovra ha anche l'altra faccia, quella che prende. Il conto più salato lo pagano banche e assicurazioni: dall'aumento dell'Irap che vale 1,3 miliardi alla minore possibilità di scaricare le perdite fiscali, fino all'anticipo dei versamenti della tassa sulla Rc auto. Ed è impossibile non immaginare che parte dei costi si scarichino sulla clientela e sulle polizze. Ma ci sono anche aggravi d'imposta che pesano direttamente sui cittadini: 213 milioni sono attesi dall'aumento delle accise su sigarette e tabacchi; 552 milioni da benzina e gasolio; 122 milioni (il doppio l'anno successivo) dal contributo di 2 euro applicato sulle spedizioni sotto i 150 euro provenienti da paesi extra Ue. Vanno considerate anche: le tasse sugli affitti brevi, che salgono al 26% dal secondo immobile locato per diventare tassazione societaria dal terzo in su; le rivalutazioni di terreni e partecipazioni; la crescita dal 2 al 4% della tobin tax sulle transazioni finanziarie e l'aumento dell'aliquota sui guadagni da criptoattività (tassa al 33%).
Insomma una vera e proprio girandola di balzelli.
Il programma dei lavori
La commissione Bilancio della Camera ha iniziato sabato mattina l'esame lampo della legge di bilancio in una sala del Mappamondo semi-vuota, con diversi parlamentari collegati da remoto. I relatori sono Andrea Barabotti (Lega), Andrea Mascaretti (Fdi) e Roberto Pella (FI) ed è a Montecitorio a seguire la discussione la sottosegretaria al ministero dell'Economia Sandra Savino.
La Camera ha pubblicato il programma dell'esame finale: inizierà in aula a Montecitorio domenica alle 16 e sarà posta "la preannunciata" mozione di fiducia con votazioni non prima delle ore 19, si legge nel testo.
Lunedì 29 la convocazione è alle 17,20 per le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia e dalle 19 la chiama con appello nominale. Dalle 20 ci sarà l'esame del provvedimento, con prosecuzione notturna, che riprenderà martedì 30 alle 9.30. Le dichiarazioni di voto finali avverranno entro le ore 13.
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