'Il consigliere contro Meloni?'. Alta tensione tra Fdi e il Colle

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Un articolo sul quotidiano La Verità con frasi su Giorgia Meloni, il Pd e gli scenari politici futuri attribuite a Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, carpite - secondo il giornale - in un contesto informale. E' il casus belli che fa impennare a livelli altissimi (non si vedevano da tempo in modo così palese) la tensione tra Fratelli d'Italia ed il Quirinale. A chiedere una smentita è il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, che senza giri di parole invita il consigliere del Capo dello Stato a chiarire quanto raccontato dal quotidiano.

Una richiesta a cui risponde il Colle che in poche righe manifesta "stupore" per la dichiarazione del capogruppo meloniano e non esita ad osservare che in questo modo di sta "sconfinando nel ridicolo". Un botta e risposta che manda in secondo piano la discussione sulla legge di Bilancio e le elezioni regionali ormai al rush finale. A tenere banco sono solo le parole di Bignami, la risposta che arriva dal Quirinale e lo scontro politico che ne consegue. Tutto inizia con una pagina che La Verità diretta da Maurizio Belpietro dedica al racconto di un presunto "piano del Quirinale per fermare la Meloni".

"A quanto pare - scrive il direttore del giornale - si ragiona di 'una grande lista civica nazionale', una riedizione dell'Ulivo. Ma questo potrebbe non essere sufficiente e allora il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, invoca la provvidenza: 'Un anno e mezzo non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone".

Ma non è tutto, nella stessa pagina c'è un secondo pezzo in cui si raccontano i dettagli "dell'incontro informale" in cui Garofani avrebbe spiegato ai suoi interlocutori i dettagli dell'operazione. Una ricostruzione su cui il capogruppo di Fdi chiede chiarezza: "Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza".

A rispondere con nettezza, è il Colle che parla di "stupore" per "la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo". Bignami prova a correggere il tiro precisando di non riferirsi al presidente della Repubblica "non mi permetto di tirare in mezzo il Colle". ma insiste nel chiedere una smentita al diretto interessato: "Se non c'è - dice - ne prendiamo atto che è l'opinione di Garofani". Una linea condivisa anche dalla prima linea del partito, Giovanbattista Fazzolari e Giovanni Donzelli che, al contrario, attaccano le opposizioni pronte a "mettere un bavaglio alla stampa". A rincarare la dose ci pensa poi Belpietro che conferma "parola per parola quanto scritto", e va all'attacco bollando come "istituzionalmente scorretta la nota del Colle". E se la Lega dà la solidarietà a Belpietro per gli attacchi della "sinistra che dimostra la sua doppia morale nei confronti della stampa", Fi non esita a prendere le difese del Capo dello Stato: "massima fiducia nei confronti del Mattarella, che si è sempre dimostrato super partes" dice il senatore azzurro Pierantonio Zanettin, mentre Maurizio Lupi prova a chiudere la vicenda: "Non credo che ci siano trame del Colle contro il governo".

Tutte le opposizioni fanno quadrato attorno al capo dello Stato : "Mattarella è una guida sicura. Chiunque provi mai a dire una cosa diversa, ci troverà dall'altra parte", mette in chiaro la leader del Pd Elly Schlein mentre Giuseppe Conte si dice convinto che Fdi "si inventa una polemica ad arte per operare una distrazione di massa, perchè oggi la notizia è che anche la Commissione Europea certifica lo zero crescita dell'Italia".

Al Quirinale, in risposta, "si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo".

Pd, M5s e Avs alla Camera hanno chiesto un'informativa urgente alla premier Giorgia Meloni dopo le parole del capogruppo di FdI Galeazzo Bignami. "Parole inaccettabili nei confronti della presidenza della Repubblica - ha attaccato la capogruppo dem Chiara Braga -. Chiediamo a Meloni di rendere conto delle parole del suo capogruppo e di prendere le distanze da affermazioni che rischiano di generare un conflitto senza precedenti".

"Il principale partito di maggioranza getta fango sul Quirinale". Vittoria Baldino (M5s) ha parlato di "un atto intimidatorio nei confronti anche di Mattarella". "Mi unisco alla richiesta di informativa di Meloni - aggiunge Vittoria Baldino -  perché oggi scopriamo che oltre ai magistrati, alle toghe rosse, alla Corte dei Conti, alla Corte penale internazionale, ai giornalisti rossi, c'è anche un'altra grossa trama contro Giorgia Calimero Meloni, ordita direttamente dal Quirinale rosso. Venga a riferire in Aula perché nessuno qui è talmente ingenuo da accettare la versione offerta dal capigruppo di maggioranza relativa" secondo la quale "Bignami si è svegliato la mattina e abbia diramato una nota stampa per chiedere chiarimenti dal Quirinale senza aver avuto almeno un cenno con la testa dalla presidente del Consiglio".

Per la capogruppo di Avs, Luana Zanella si tratta di "picconature alle istituzioni fondamentali" condotte "nel solco di un attacco alla Costituzione". Per Matteo Richetti di Azione "ci sono poche regole non scritte" e una di queste prevede che "il capo dello Stato non si mette in mezzo alla polemica politica. Al presidente della Repubblica tutta la nostra solidarietà".

L'esponente di FdI però insiste:  "Non ci permettiamo mai di citare il Quirinale come destinatario di richieste. Oggi", a fronte di quanto riportato da "un autorevole giornale" che "riferisce nomi precisi e virgolettati, abbiamo chiesto di smentire a colui a cui vengono attribuite quelle frasi di smentire. La reazione delle sinistre è ignobile", vogliono "mettere il bavaglio alla stampa non allineata", ha detto nell'Aula della Camera.

Bignami ha definito "superflua" l'informativa chiesta dalle opposizioni alla premier Meloni perché "noi siamo abituati a ragionare con la nostra testa". Poi ha chiosato:" Continuiamo ad aspettare la smentita". Bignami ha puntato il dito contro "l'attacco virulento al direttore di un giornale". 

Nell'articolo de La Verità, firmato dal direttore Maurizio Belpietro, si indica in Francesco Saverio Garofani, ex parlamentare del Pd, uno dei "consiglieri di Mattarella che a quanto pare si agitano nella speranza di fare uno sgambetto a Giorgia Meloni e impedirle di arrivare a conclusione del mandato e di ricandidarsi nel 2027£.

"C'è chi è arrivato a immaginare un candidato moderato di centrosinistra per tentare di ripetere il successo del 1996 con Prodi - scrive Belpietro - L'operazione, a prescindere da chi la debba guidare, passerebbe però dalla rottura della coalizione di centrodestra per portare una parte centrista in braccio ai compagni".

"A quanto pare - prosegue Belpietro - si ragiona di 'una grande lista civica nazionale', una riedizione dell'Ulivo. Ma questo potrebbe non essere sufficiente e allora il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, invoca la provvidenza: 'Un anno e mezzo non basta per per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone', sussurra l'uomo del Colle", conclude Belpietro. 

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