L'argentino segnò una doppietta da subentrato all'esordio proprio a Verona. Poi lunghi periodi di buio, oggi il ritorno da protagonista
Dal nostro inviato Francesco Pietrella
23 novembre - 17:48 - VERONA
Di sicuro ci avrà pensato. Scaramantico com’è, attento alle coincidenze e alle congiunzioni astrali, Inzaghi avrà rimuginato su quei due gol di Correa nella sua prima uscita in nerazzurro nel 2021, anche lì contro il Verona. Un paio di frecce dritte al cuore dei nerazzurri, che nell’estete di tre anni fa si innamorarono di quel ragazzo planato per la prima volta sul mondo nerazzurro dieci anni prima, da ragazzino ambizioso e di talento fiaccato solo dalla nebbia e dall’intensità.
esaltarsi
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Correa si è ripresentato al Bentegodi con un umore diverso, ancora più grigio e provato da un paio di stagioni ombrose tra Inter e Marsiglia. Prima di tornare a segnare aveva giocato solo tre spezzoni. L’ultimo squillo in Serie A risaliva addirittura al 2022. Inzaghi l’ha provato in settimana e poi gli ha dato fiducia nella città dall’amore, in un sabato pomeriggio soleggiato da passeggiata lungo l’Adige. Il cupido del pallone, se ce n’è uno, deve averlo colpito sul Ponte della vittoria. Vedi il Bentegodi e segni, ti esalti, sforni due assist e colpisci una traversa all’ultimo minuto. Il tutto dopo aver servito Bisseck con un colpo di tacco: “L’ho cercato - ha raccontato il Tucu a fine partita - sono molto contento. Così come i miei compagni”.
futuro
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La storia di Correa è un manifesto di resistenza: in estate i piani alti hanno cercato di piazzarlo all’estero in tutti i modi, ma alla fine Inzaghi l’ha tenuto come quinta punta escludendolo dalla lista Champions. Prima di segnare all’Hellas aveva giocato solo 38 minuti divisi tra Monza, Udinese e Roma. Il Bentegodi l’ha fatto tornare a tre anni fa, ma il suo futuro, comunque, non cambierà. In estate - a meno di colpi di scena - lascerà l’Inter in scadenza di contratto, ma in campionato potrà essere utile. “Lo conosco bene - ha detto Inzaghi in sala stampa -, sta lavorando alla grande dal 13 luglio e non ho mai avuto dubbi. Ha fatto vedere ciò che sa fare. Siamo tutti contenti per lui. Oltre a essere un grande calciatore, è un bravissimo ragazzo. Nonostante alcune critiche è andato avanti per la sua strada”. Passando sempre per Verona.